Oggi è sciopero generale in Sardegna contro le disposizioni del piano anticrisi del governo e contro le politiche della regione. Lo hanno proclamato i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, che intendono, in questo modo, protestare contro quanto previsto dalla lettera inviata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (ora dimissionario) ai vertici dell'Unione europea.

“Dopo l’attacco ai lavoratori da parte del governo nazionale, la partecipazione allo sciopero di oggi assume un’importanza decisiva per respingere misure che vanno contro le categorie più deboli e contro i lavoratori”: hanno spiegato i segretari di Cgil Cisl e Uil. "La protesta e le rivendicazioni della Sardegna – hanno aggiunto – riguardano le responsabilità della Regione e del Governo nazionale”. Da qui l’appello a tutti i cittadini e agli stessi enti locali affinché garantiscano il massimo della partecipazione allo sciopero e alla manifestazione che si terrà a Cagliari. Si tratta, infatti, di dare un segnale fortissimo contro scelte che, se definitivamente approvate, porterebbero l’Isola a livelli di povertà mai conosciuti".

I sindacati denunciano anche la "crisi economica e sociale dell'isola, con un aumento vertiginoso dei disoccupati, degli inoccupati e dei precari, all'impoverimento complessivo delle comunità e delle famiglie".

La manifestazione di oggi a Cagliari partirà alle 9 da piazza Giovanni XXIII. E' prevista la partecipazione di 40-50 mila persone. In città sono attesi 250 pullman, 1500 auto e due treni speciali dal Nord Sardegna.

"Lo sciopero generale unitario della Sardegna proclamato per oggi da Cgil, Cisl e Uil, è una bellissima novità per l’Italia, con la partecipazione di tante associazioni del lavoro e della società civile. Per questa ragione ha aderito pienamente l’Associazione sindacale dei giornalisti della Sardegna, con il pieno apprezzamento della Federazione Nazionale della Stampa Italiana che ritiene l’unità sindacale un valore assoluto, soprattutto in un tempo difficile come quello che viviamo, nel riconoscimento reciproco delle autonomie e delle idee animatrici di ciascuna organizzazione". Lo scrive in una nota il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi.