“È iniziata oggi (14 gennaio, ndr) la mobilitazione permanente da parte del ‘Coordinamento Salviamo L’Ospedale Santa Lucia’ costituito da utenti, disabili, genitori e da quanti in questi anni hanno fruito dei servizi dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di Roma specializzato nella riabilitazione neuromotoria”. È quanto si legge in un comunicato diffuso dallo stesso coordinamento da cui si apprende che “la Regione Lazio ha già avviato le pratiche di licenziamento per 241 operatori sanitari con l’inevitabile conseguenza di compromettere la riabilitazione neuromotoria intensiva”. Un folto gruppo di persone ha issato questa mattina una tenda all’interno del piazzale della Fondazione.

I problemi nascono da un decreto “che equipara la Fondazione ad una semplice clinica privata, senza tenere in considerazione che essa è invece un ospedale di rilievo nazionale e di alta specializzazione riconosciuto per legge e che rappresenta nel sistema sanitario regionale e nazionale un centro di eccellenza dove si assicurano ai pazienti prestazioni di alta qualità riabilitativa”.

“L’occupazione è nata in modo spontaneo - prosegue la nota - quando si è appresa la notizia di una quanto mai probabile chiusura di settori strategici della Fondazione che avrà come diretta conseguenza la cessazione di fondamentali attività riabilitative, un generale scadimento del livello qualitativo nell’assistenza, il taglio del personale, l’indebolimento della ricerca scientifica e la cancellazione delle pluripremiate attività sportive della Santa Lucia”.