"Da quel che emerge circa la legge di stabilità sembra ormai certo il taglio alla sanità, taglio che nel Lazio dovrebbe aggirarsi intorno ai 200 milioni di euro. A nessuno possono sfuggire gli effetti devastanti che soprattutto in questa fase un simile provvedimento comporterebbe nel suo complesso e in particolare per il nostro territorio dove il rischio è di compromettere l'uscita dal commissariamento, a dispetto degli enormi sacrifici già chiesti ai lavoratori, ai pensionati e più in generale ai cittadini del Lazio. Aumenti delle prestazioni sanitarie, dei ticket, dell'Irpef non potranno più essere accettati. Anzi. La Regione Lazio si deve adoperare per introdurre una maggiore  equità  e progressività fiscale anche ai fini di una più corretta redistribuzione del reddito, così da favorire la ripresa della domanda interna". Così, in una nota, il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Claudio Di Berardino, ‎il segretario generale della Cisl del Lazio Andrea Cuccello e il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio Alberto Civica.