È stato firmato ieri, 7 settembre, a Bologna, l'accordo che riconosce 2 milioni e 600mila euro da destinare alle professioni sanitarie che operano nella formazione nel sistema sanitario dell'Emilia Romagna. "Dopo l'accordo del 19 settembre che aumenta le assunzioni legate al turn-over fino al 90% e che prevede 500 assunzioni aggiuntive a causa dell'impatto della legge sull'orario di lavoro (legge 161/15) - si legge in una nota di Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl dell'Emilia Romagna - si è aggiunto ieri un ulteriore tassello ed un importante risultato a quel percorso, facendo un altro passo avanti. Ora nelle Aziende sanitarie si apra il confronto per distribuire le risorse". 

“L'accordo raggiunto con la Regione Emilia Romagna - spiegano Marco Blanzieri della Fp Cgil, Davide Battini della Cisl Fp e Gerry Ferrara della Uil Fpl - permette di destinare alle Aziende sanitarie oltre 2 milioni e 600 mila euro. Tali risorse, da destinare alle professioni sanitarie, potranno essere utilizzate per riconoscere il lavoro di affiancamento agli allievi, di coordinamento dei corsi di laurea e dei responsabili della didattica. Parliamo di oltre 7.500 professionisti coinvolti". 

È un accordo, il primo in Italia, che oltre a destinare risorse per l'incentivazione del personale permetterà di qualificare e regolamentare un ruolo, quello della partecipazione alla didattica, strategico per il sistema e di particolare valore professionale, ruolo attualmente non previsto nel Ccnl. “Questo personale – continuano i sindacalisti - svolge una attività fondamentale per il Servizio Sanitario Regionale e per il sistema universitario in quanto sostiene una parte importante della formazione dei futuri professionisti della sanità che opereranno soprattutto in regione e nella sanità italiana”. 

“Adesso – proseguono i tre segretari - si apre una fase di confronto tra sindacati con le Rsu e le direzioni generali in ogni Azienda che si vedrà destinare delle risorse dal Servizio sanitario Regionale. Dal confronto dovranno essere definite le regole di utilizzo che potranno anche essere diverse da Azienda ad Azienda”. “Infine è bene sottolineare - chiudono Blanzieri, Battini e Ferrara - che l'Accordo va comunque a beneficio di tutto il personale del Servizio Sanitario perché aumenta complessivamente le risorse a disposizione”.