"Conforta constatare che, a giudizio dell'ente di ricerca di Tor Vergata, la sanità veneta venga considerata come un'eccellenza nazionale, seconda solo alla Toscana. Come appare importante sottolineare le parole del presidente Zaia e dell'assessore Coletto, laddove affermano che sulle liste di attesa i dati sono positivi, seppure serve migliorare. Incoraggiante perché, se non altro, questo dovrebbe far riflettere quanti continuano in una campagna denigratoria nei confronti dei lavoratori pubblici – in questo caso, i professionisti della sanità –, senza i quali questi risultati non sarebbero possibili. Lavoratori, val la pena di sottolineare, che non vedono il rinnovo del contratto dal 2010". Così, in una nota, la Cgil Veneto.

"Concordiamo, laddove i rappresentanti della nostra regione considerano che non bisogna 'cullarci' sui risultati, ma che, anzi, bisogna migliorare, sfruttando le potenzialità dei servizi e allargandone la fruizione per i cittadini.
Il punto, su cui poniamo una riflessione, è un altro: come finora questi risultati siano stati possibili, e se sul serio si pensa che i meccanismi che li hanno resi possibili siano oltremodo sostenibili da parte del personale. In tutte le aziende sanitarie del Veneto, i direttori generali stanno gestendo le attività dentro limiti di risorse che sempre più si stanno dimostrando insufficienti a garantire le attività ordinarie, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza e, in particolare negli ultimi anni, è stato chiesto loro di garantire più servizi e attività con meno fondi. Senza contare che il mancato conseguimento di risultati rispetto ad alcuni obiettivi, vedi tra gli altri il rispetto dei tempi di attesa, potrebbero determinarne la decadenza dall’incarico", prosegue il sindacato.

"Tutto questo si scarica, inevitabilmente, su pressioni e richieste rivolte al personale al quale, oramai, si sta chiedendo l’impossibile. La richiesta di lavorare oltre il normale orario di lavoro, il salto dei riposi tra un turno e l’altro per garantire gli standard assistenziali, la richiesta di effettuare reperibilità che comportano una continuità di prestazioni lavorative anche oltre le 12 ore, i dati in continuo aumento di straordinari e accumulo di ferie e recuperi compensativi, rappresentano una situazione strutturale e non temporanea o emergenziale", denuncia la Cgil.

"Cogliamo quanto detto dal presidente Zaia, laddove afferma che “se occorrono risorse aggiuntive le cercheremo, daremo le autorizzazioni che servono”. È un impegno preciso, su cui riteniamo si debba dare seguito. Anche perché finora, tra le richieste avanzate dalle aziende, i tempi di risposta da parte della regione, le autorizzazioni effettivamente autorizzate alle assunzioni, sono andate in altra direzione. Se il governatore fa sul serio, siamo pronti a stringere accordi in ogni azienda, per far fronte alla carenza attraverso nuove assunzioni. Se fa sul serio, siamo pronti a fare la nostra parte nei confronti di coloro che continuano a tagliare servizi e personale. Ma questo giro, stante gli impegni, Zaia deve dimostrare di voler sul serio adoperarsi in tale direzione", conclude il comunicato.