Stanno cambiando in modo sempre più repentino le mansioni e la tipologia del lavoro richiesti e, soprattutto, i lavoratori stanno pagando il prezzo della crescente domanda di flessibilità. Queste le principali cause dell'aumento delle condizioni di stress nei luoghi di lavoro e del crescere dei disturbi psicologici e psichiatrici tra i lavoratori rilevato da varie indagini elaborate dall'Istituto per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (Ispesl). A sottolinearlo è lo psichiatra del Policlinico universitario Gemelli di Roma Giovanni Pozzi, esperto di Psichiatria occupazionale.

"Ci si sta sempre più spostando
- spiega l'esperto - da mansioni di tipo manuale a mansioni di carattere psicologico-comunicativo e, dunque, il rischio per il lavoratore si sposta dalla sfera fisica a quella psico-sociale proprio per la diversa natura che la prestazione lavorativa sta assumendo".