Ieri, 27 gennaio si è svolto un nuovo incontro, presso il ministero dello Sviluppo economico, sulla vertenza Safilo. Nel corso del vertice abbiamo ribadito che, prima di ogni decisione sul futuro dei lavoratori di Safilo, è bene entrare nel merito del piano industriale, presentato dal gruppo, e costruire sinergie con le due Regioni interessate, Veneto e Friuli Venezia Giulia, per la definizione di strumenti a favore di chi si dimostra interessato a rilevare l’azienda”. Così Filctem, Femca e Uiltec in un comunicato unitario.
 
“Abbiamo ribadito che esiste un patrimonio umano e professionale che va salvaguardato e non può essere liquidato senza un confronto chiaro e serio tra le parti: sarebbe un errore gravissimo, con conseguenze sociali molto pesanti. Nel corso dell’incontro ci sono stati momenti di duro confronto con l'azienda, che ha continuato a sostenere le scelte annunciate, giustificandole con il calo dei volumi, che sarà schiacciante nei prossimi mesi, a causa del mancato rinnovo di licenze importanti”, proseguono le tre sigle di categoria.
 
Il sindacato “ha respinto e respinge questa linea, criticando quanto contenuto nel piano, che giudica debole e privo di sostenibilità industriale. Il ministero ha suggerito la data per un nuovo confronto, che s'ipotizza per mercoledì 5 febbraio e sempre rivolta al coordinamento nazionale. Quella sarà un’occasione importante per entrare nel merito del piano, e solo a fronte di modifiche, che suggeriremo in tale incontro, potremo entrare nel merito della gestione della crisi valutando gli opportuni strumenti utili da attuare nei vari stabilimenti”.
 
“L’intervento delle Regioni interessate dalla presenza degli stabilimenti sarà di fondamentale importanza per capire le modalità d'investimento e gli interventi politici e industriali, finalizzati alla continuità produttiva e occupazionale, che possano quindi scongiurare un impatto sociale disastroso, dando un futuro occupazionale ai tanti addetti dall'indiscutibile esperienza e professionalità”, conclude il sindacato.