"Le condizioni che si sono determinate a seguito delle note vicende di Mafia Capitale pongono all'ordine del giorno una emergenza occupazionale per centinaia di lavoratori che sono in testa nella lista delle vittime di quel sistema criminale e mafioso, di collusione fra criminalità organizzata, mondo degli affari e settori della pubblica amministrazione e della politica, che la magistratura ha avuto il merito di portare alla luce, con soddisfazione sollievo e gratitudine unanime". Inizia così la lettera che Giuseppe Cappucci, segretario generale Flai Cgil di Roma e del Lazio, hai inviato ai consiglieri dell'assemblea capitolina di Roma Capitale, ai componenti della giunta e al sindaco Ignazio Marino in merito alla difficile situazione dei lavoratori della cooperativa sociale 29 Giugno venutasi a creare in seguito all'indagine denominata Mafia Capitale.

I lavoratori della cooperativa, si ritroveranno in presidio domani, martedì 27 gennaio, in Piazza Madonna di Loreto a partire dalle ore 12 , per chiedere l’immediata l'apertura d un tavolo istituzionale per discutere di continuità occupazionale e del futuro della cooperazione sociale a Roma.

"Che si facciano pagare fino in fondo a tutti i responsabili le conseguenze penali che verranno accertate di queste pratiche criminali (comunque ulteriormente connotate o meno) – scrive il sindacalista –. Non è accettabile che, ancora una volta, a pagare il prezzo sociale di questo, come di altri sistemi di corruzione illegalità, siano i lavoratori. La cooperazione sociale non solo è altro dal 'Mondo di Mezzo', ma è la sua negazione, è quel mondo sotterraneo tutto interno al tessuto sociale, che quotidianamente lavora nella legalità per creare occasioni di reinserimento sociale e lavorativo e dare risposta ai bisogni della cittadinanza".