Futuro sempre più a rischio per i 3 mila lavoratori di Condotte, il terzo gruppo di costruzioni italiano, dopo gli esiti negativi dell’incontro del 20 giugno scorso a Roma, presso la sede del ministero dello Sviluppo economico. “I rappresentanti dell’azienda non hanno fatto chiarezza sul futuro dell’azienda e sui livelli occupazionali”, questo il commento di Massimo Fiorucci (Feneal Uil), Alessandro Rinaldi (Filca Cisl) e Alioscia de Vecchis (Fillea Cgil Roma e Lazio). I sindacati hanno proclamato tre giorni di sciopero, da lunedì 2 a mercoledì 4 luglio, giorno in cui si terrà anche un presidio al ministero (a partire dalle ore 9), dove si svolgerà alle ore 11 un nuovo incontro tra governo, azienda e rappresentanti dei lavoratori.

“In questi giorni – continua la nota delle categorie edili di Cgil, Cisl e Uil – si registrano altri due elementi che rendono la situazione ancor più drammatica: l’esito negativo delle trattative di Condotte con il fondo Oxy Capital e il rifiuto del Consiglio di gestione dell’azienda di chiedere l’amministrazione straordinaria”. Una misura che, per i sindacati, “resta l’unica strada a oggi praticabile per scongiurare il fallimento e tutelare i livelli occupazionali”. Nel frattempo, da mesi ai dipendenti delle consortili non vengono pagati gli stipendi e nel mese di maggio non è stato inoltre retribuito il personale diretto per mancanza di disponibilità di cassa. “Il crescente e continuo pericolo del restringimento del perimetro aziendale – concludono Feneal, Filca e Fillea – si traduce nella perdita di commesse già aggiudicate, che rischiano di compromettere l’eventuale ripresa nel segno della continuità”.