Siglato l'accordo per l'integrativo aziendale di Alce Nero, importante azienda del commercio che ha la propria sede a San Lazzaro di Savena (Bo) e un magazzino a Castel San Pietro Terme, e che occupa 70 dipendenti (età media 36 anni) ai quali è applicato il contratto del commercio. La firma è arrivata dopo il positivo esito del referendum fra i lavoratori che ha visto la partecipazione dell'88% degli aventi diritto con il 100% di voti favorevoli.
Alce Nero nell'ultimo triennio è cresciuta con ritmi elevati che hanno prodotto risultati importanti, e allo stesso tempo ha posto una particolare attenzione alle condizioni dei lavoratori. “Questo ha permesso di consolidare le relazioni sindacali e di concludere dopo alcuni mesi di trattativa un buon contratto aziendale – spiega Lorenza Giuriolo della Filcams bolognese – per migliorare ed equiparare le condizioni dei lavoratori in un'azienda in crescita economica e occupazionale, per mettere al centro il lavoro e la persona, conciliare i tempi di vita e di lavoro e dare continuità alla buona e stabile occupazione”.
Il nuovo integrativo che decorre dal 1° novembre ha permesso di migliorare alcune norme del contratto nazionale e di sviluppare temi importanti, quali la formazione continua e la valorizzazione delle competenze e delle professionalità, attraverso un maggiore coinvolgimento dei lavoratori e delle rappresentanze interne. Inoltre, il contratto ha confermato un impianto di salario variabile che negli ultimi anni ha permesso di erogare quote importanti di salario.
Ecco in sintesi alcune delle principali novità: maturazione dei permessi individuali in ugual misura fra vecchi e nuovi assunti; un pacchetto aggiuntivo di 15 ore di permessi retribuiti per visite mediche diagnostiche da usufruire anche in caso di visite pediatriche per i figli; un pacchetto aggiuntivo di 10 ore di permessi retribuiti per l'inserimento dei figli a scuola; tre giorni (oltre a quelli già previsti dalla legge) di permesso retribuito in caso di paternità; due giorni di permesso non retribuito (oltre a quelli già previsti dalla legge) in caso di decesso o grave infermità di familiari o convivente; integrazione al 100% della malattia ai lavoratori qualificati e agli apprendisti e senza limite sugli eventi morbosi; integrazione al 50% della retribuzione in caso di congedo facoltativo per maternità; inserimento del summer short friday, cioè la possibilità del lavoratore su auto-derminazione del proprio orario di lavoro di uscire alle ore 14 nel periodo estivo; flessibilità di un'ora in entrata al lavoro; riconoscimento di un salario fisso aziendale di 80 euro per 14 mensilità.
A tutto ciò va aggiunto il protocollo sul welfare aziendale siglato nel corso del 2017 e confermato anche per il 2018. “Insomma – conclude la Filcams – si tratta di un buon lavoro di squadra, che attraverso una condivisione degli obiettivi ci ha permesso di raggiungere un risultato positivo, ma non scontato, che ci fa ben sperare per il futuro”.