Fra i restauratori e le restauratrici torna ad essere alta la preoccupazione: dopo la sospensione, conseguente al Decreto 53 del 2009, del bando di selezione dei requisiti di accesso per la qualifica professionale di restauratore e di collaboratore restauratore di Beni culturali, sono stati depositati in Senato, nel 2011, due disegni di legge per la modifica all'articolo 182 del Codice dei Beni culturali sulla qualifica professionale del restauro. La  questione riguarda lavoratori con contratti di lavoro dipendente, ma anche con rapporti di lavoro autonomo (partite Iva) o parasubordinato, come i contratti a progetto che, malgrado una grande specializzazione e con tanti anni di studio alle spalle, godono di meno tutele e spesso di minor salario rispetto agli altri lavoratori dell’edilizia.

Anche grazie alle pressioni della Fillea, insieme a Filca e Feneal, l'iter parlamentare ha portato a un testo unificato che ha recepito molti punti sostenuti in questi anni dai sindacati. Ma il ddl, che contiene numerosi avanzamenti che risolvono molti dei nodi della legge precedente, e che è in discussione in commissione parlamentare, a un passo dalla definitiva approvazione, ha subito un’improvvisa battuta di arresto. Il 3 aprile infatti, Pdl e Lega nord hanno presentato 35 emendamenti che contengono proposte di modifica tese a stravolgere tutto l’impianto della norma, e a vanificare la maggior parte dei punti di accordo che delinevano buone soluzioni per il settore del restauro. Secondo i sindacati, "questi emendamenti, se venissero accolti, produrrebbero degli enormi passi indietro".

Per impedirlo, Fillea, Filca e Feneal hanno inviato una lettera al ministro dei Beni culturali e a tutti i componenti della commissione Istruzione e Beni culturali del Senato, dove si chiede di tornare a un approccio equo e lungimirante sia in nome di chi dedica energie, intelligenza, sensibilità e fatica a questo lavoro sia in nome del nostro patrimonio storico e artistico. Le tre sigle hanno inviato anche una petizione al Presidente della Repubblica nella quale si chiede un ulteriore sostegno e un incontro con una delegazione di lavoratrici e  di lavoratori. Su tali questioni la Fillea nazionale e la Fillea lombarda organizzano un'assemblea regionale per sabato 16 giugno a Milano.