"Grazie ai banchetti e alle lavoro di questi giorni, in collaborazione con il comitato "Vota Sì per fermare le trivelle" abbiamo garantito a più di 15.000 fuorisede, per lo più studenti universitari, la possibilità di votare per il referendum noTriv del 17 Aprile. Questo infatti è il numero di studenti che sono stati nominati rappresentanti di lista nei seggi della propria città di studi e potranno quindi votare senza dover tornare nella città di residenza". A dirlo è la Rete della Conoscenza in una nota. 

"Nonostante i numerosi tentativi da parte del governo di oscurare questo referendum, evitando l'accorpamento con le amministrative e convocandolo con meno di due mesi di anticipo, e di puntare sull'astensione per evitare una pesante sconfitta politica da parte dei Sì in tantissimi studenti si sono interessati e informati per poter partecipare a questo referendum", dichiara Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di Link - Coordinamento Universitario.

"Ci siamo impegnati per garantire il diritto di voto - aggiunge Riccardo Laterza, Portavoce Nazionale della Rete della Conoscenza - perché crediamo che il referendum sia lo strumento democratico per eccellenza. Riteniamo sia necessario riprendere parola sulle decisioni strategiche che riguardano il nostro Paese perché il nostro futuro e quello dei nostri territori possa tornare ad essere a disposizione della volontà popolare".