"I lavoratori dei servizi pubblici del nostro paese manifestano tutti insieme: è un primo grande segnale nei confronti del governo, contro la politica che sta mettendo i campo. I lavoratori pubblici sono colpiti da tutti i governi, non ne possono più". Lo ha detto il segretario generale della Fp Cgil, Rossana Dettori, nella conferenza stampa di presentazione della manifestazione di sabato 8 novembre, dal titolo #Pubblico6Tu. "Sarà una grande manifestazione - ha spiegato -: ci sono 600 pullman in arrivo a Roma, più molti treni e navi dalle isole. Ci aspettiamo 50.000 persone che sfileranno per le strade della capitale".

Una mobilitazione, per Dettori, "non solo a difesa dei lavoratori, ma anche dei cittadini a cui dobbiamo dare risposta. Sono 12 categorie in tutto, dalla polizia all'università, dalla ricerca ai vigili del fuoco, dagli insegnanti ai medici e tutti gli operatori del servizio sanitario. Sono tutti con noi in piazza, sono i lavoratori che garantiscono i diritti, di cui molti si ricordano solo dinanzi ai grandi eventi come un'alluvione. Ma queste sono  le figure che garantiscono i servizi a noi e ai nostri figli, come una buona scuola. I nostri lavoratori la garantiscono davvero 'una buona scuola', non come nelle parole della ministra Giannini".

"Siamo convinti che bisogna arrivare allo sciopero generale se non ci saranno risposte". Così il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo, sempre in conferenza stampa. "Nel comparto della conoscenza si sono raccolte migliaia di firme per rinnovare i contratti, altre iniziative sono in cantiere - ha spiegato -. I tagli nella legge di stabilità avranno influenza negativa, sia come salario che come diritti, ma anche nel precariato nella pubblica amministrazione. Nei prossimi mesi rischiamo il licenziamento di migliaia di precari. Insomma, il governo sta decidendo di uccidere i precari nella pubblica amministrazione, alla faccia di chi dice che occorre ripartire dalle pubbliche amministrazioni. Precari che sono stanchi di essere calpestati nella loro dignità. Quella di domani - dunque - sarà una piazza di solidarietà, contro chi vuole contrapporre lavoratori pubblici e privati, vecchie e nuove generazioni: noi vogliamo fare un'operazione contraria"