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"L'eventuale mancata conversione in legge del decreto legge di riordino delle Province comporterebbe una situazione di caos istituzionale". E' quanto si legge in uno studio del Dipartimento per le Riforme inviato nei giorni scorsi ai senatori. Lo riferisce l'Adnkronos. Il governo sottolinea i "gravi e pesanti effetti che comprometterebbero la funzionalita' degli enti stessi. Tra le conseguenze, oltre ai mancati risparmi che si sarebbero ottenuti con la riduzione delle Province, ci sarebbe una lievitazione dei costi a carico dei Comuni e soprattutto delle Regioni" si legge.
In particolare, si corre un alto rischio sui capitoli di scuola e rifiuti. "Si vivrà un periodo di incertezza - si legge - per l'esercizio di funzioni fondamentali per i cittadini come manutenzione di scuole superiori e strade, gestione rifiuti, tutela idrogeologica e ambientale".
"Torna il rischio di una declaratoria di incostituzionalita'". E' quanto evidenzia uno studio del Dipartimento delle Riforme sull'eventuale mancato riordino delle province. Infatti, secondo il governo, "il Salva Italia" a cui si tornerebbe in caso di mancata conversione del dl, "e' stato impugnato perche' la Costituzione prevede che lo Stato assegni alle province 'funzioni fondamentali'; ora, e' dubbio che le sole funzioni di indirizzo e coordinamento dei comuni possano costituire 'funzioni fondamentali' in senso tecnico. Se la Corte dovesse accogliere i ricorsi, le province avrebbero tutte le funzioni attuali (e non solo quelle di area vasta) e non sarebbero nemmeno ridotte di numero".