Nessun accordo tra imprese e sindacati sulla produttività. Dopo un lunghissimo confronto, conclusosi a notte inoltrata, non c'è un documento condiviso tra le parti, dato che i sindacati dei lavoratori, Cgil in testa, hanno respinto il testo che Abi, Ania, Rete Imprese Italia, Alleanza per le cooperative e Confindustria avevano messo sul tavolo del confronto.

“Ci sembra non ci sia stata nessuna accoglienza alle modifiche al testo che abbiamo proposto”, ha detto al termine della riunione il leader Susanna Camusso. “Siamo ancora molto lontani”, ha aggiunto il segretario Cgil che ha anche criticato il Governo che “è intervenuto continuamente a gamba tesa nel negoziato mettendo in discussione la rappresentanza delle parti”.

Ma anche Cisl e Uil hanno avanzato richieste di modifica al documento e sono in attesa di verificare il loro accoglimento o meno. “Abbiamo chiesto alcune modifiche – ha spiegato il segretario della Uil, Luigi Angeletti - "vedremo se le risposte saranno coerenti con quello che abbiamo chiesto”. Perché ci sia un accordo, è la posizione della Uil, “deve esserci scritto chiaramente nel testo che il Governo deve garantire una riduzione delle tasse sui premi di produttività portando l'aliquota al 10%. E deve essere una misura strutturale. Se non lo fa per noi l'accordo non esiste”. Angeletti chiede anche che “le modifiche degli orari di lavoro devono restare nei contratti nazionali”.

Resta ottimista sulla possibilità di un accordo il presidente di Confindustria
, Giorgio Squinzi. “Abbiamo illustrato ai sindacati il documento che avevamo sottoscritto ieri sera - ha aggiunto -. Ci hanno fatto una serie di osservazione, alcune le abbiamo recepite e le condividiamo, altre non le recepiremo. Prepareremo un nuovo testo che sottoporremo domani ai sindacati per una definitiva valutazione”. Squinzi, anche a nome delle altre associazioni delle imprese (Rete Imprese Italia, Ania, Abi e Alleanza per le cooperative) ha poi sottolineato che le imprese “non sono disponibili a stravolgere il senso dei documenti siglati ieri nel caso non ci sia l'accordo di tutti”.

Assolutamente possibilista sull'accordo anche il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni
. Se le imprese risponderanno positivamente alle richieste dei sindacati sul tema della produttività, la Cisl “sarà sicuramente d'accordo, perché non vuole perdere le risorse messe in campo dal Governo”, ha detto Bonanni. Nell'incontro di ieri sera, spiega Bonanni, “abbiamo posto dei problemi di revisione di alcune parti del documento presentato dalle imprese”, che si sono impegnate a ripresentarlo oggi con una nuova formulazione. “Se troverò le cose che abbiamo chiesto io sarò sicuramente d'accordo”.

L'attesa per capire se l'intesa ci sarà o meno dovrebbe essere comunque breve: il documento definitivo infatti sarà inviato oggi stesso alle segreterie di Cgil, Cisl e Uil. Toccherà poi ai sindacati esprimersi. E le imprese si preparano anche ad una possibile intesa separata, senza la Cgil.