“Il lavoro è un punto centrale nelle dinamiche di infiltrazione della criminalità organizzata nell'economia legale, ed è importante che il giudice abbia voluto dare rappresentanza in questo processo al mondo del lavoro ed alle sue Organizzazioni". Con queste parole Vincenzo Colla, segretario generale Cgil Emilia Romagna, ritorna sul valore che ha avuto il riconoscimento dei sindacati come parti civili nell'udienza del processo Aemilia svolta il 4 novembre. "Da Portella della Ginestra in poi - prosegue Colla -, la storia sta purtroppo a testimoniare quanto sia forte l'intreccio tra la volontà di radicamento delle mafie e l'attacco ai diritti, alle libertà e alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori. Per questo ritengo incomprensibile la scelta del governo di non costituirsi parte civile anche attraverso il ministero del Lavoro, oltre agli altri organi dello stato per i quali, viceversa, è stata avanzata l'istanza, ottenendo il riconoscimento”.