Come ogni anno Torino festeggerà il 1° Maggio, la Festa del Lavoro organizzata da Cgil, Cisl e Uil Torino. La manifestazione ha il patrocinio del Comune di Torino, della Città Metropolitana e della Regione Piemonte, che saranno presenti al corteo con i propri Gonfaloni. Il programma è stato presentato oggi in una conferenza stampa, nella Sala della Colonne del Comune di Torino, dai tre segretari generali Enrica Valfrè, Domenico Lo Bianco e Gianni Cortese, alla presenza degli assessori al Lavoro di Comune e Regione, Alberto Sacco e Gianna Pentenero.

Il corteo partirà da Piazza Vittorio intorno alle 9.30 e si concluderà in Piazza San Carlo, dove interverranno una lavoratrice di Italiaonline, un lavoratore di Embraco e una lavoratrice di Ilmed Logistics Spa, prima del comizio conclusivo di Domenico Lo Bianco, segretario generale Cisl, a nome di Cgil, Cisl e Uil Torino. Tra le iniziative collaterali che ogni anno vengono organizzate per il 1° Maggio torinese da segnalare la mostra fotografica dal titolo “L’Italia che muore sul lavoro”, promossa dalla rivista Sicurezza e Lavoro, Regione Piemonte, Inail, enti vari e Cgil Cisl Uil, allestita – da oggi fino al 10 maggio – nel loggiato antistante la Sala delle Colonne del Municipio. 

La mostra racconta, attraverso immagini e didascalie, le tante tragedie avvenute negli anni nel nostro paese, come l’incendio alle Acciaierie ThyssenKrupp di Torino, in cui morirono bruciati sette operai; il crollo della palazzina di Barletta, con quattro lavoratrici “in nero” e una ragazzina di 14 anni schiacciate dalle macerie; l’esplosione del Molino Cordero di Fossano; il rogo all’azienda chimica Eureco di Paderno Dugnano, lo stillicidio di morti nelle miniere della Sardegna.

E le morti sul lavoro non diminuiscono: sono stati 21 gli incidenti mortali nel primo trimestre a Torino e provincia, 31 nel corso del 2017: i confederali hanno denunciato la crescita significativa degli infortuni, soprattutto se rapportati al diminuito numero di ore lavorate, e hanno sottolineato l'assoluta necessità di aumentare gli investimenti sui sistemi di sicurezza nei luoghi di lavoro, formare adeguatamente le lavoratrici e i lavoratori, incrementare i controlli di prevenzione da parte degli enti preposti, adeguandone gli organici e coprendo le posizioni professionali oggi carenti.