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“Tre giorni di tempo per salvare oltre 40mila lavoratrici e lavoratori precari impiegati, spesso da anni, nelle pubbliche amministrazioni in scadenza alla fine dell'anno”. È lo scenario, come fa notare la Funzione pubblica della Cgil, al quale stiamo andando “pericolosamente incontro”. Come ogni anno, infatti, si replica il conto alla rovescia con dead line al 31 dicembre, “accompagnato - continua la Fp Cgil - dal solito dilemma: riusciranno questi lavoratori, spesso precari ultradecennali, e ancora più spesso insostituibile punto di riferimento nell'offerta di servizi pubblici ai cittadini, a vedere il loro contratto di lavoro rinnovato anche per il prossimo?”.
La soluzione (temporanea) dovrebbe passare ancora una volta attraverso il cosiddetto decreto milleproroghe, che il governo dovrebbe varare nel prossimo Consiglio dei ministri, con tutta probabilità domani. Ma quest'anno, secondo la Fp Cgil, “si registra una complicazione in più: la scadenza dei precari della Pa e una loro eventuale proroga si scontra con una disposizione del Jobs act che vieta alla Pubblica amministrazione di rinnovare i contratti di collaborazione dopo il 31 dicembre di quest'anno”. Di chi stiamo parlando? Di 42mila lavoratrici e lavoratori con contratti a tempo determinato e di collaborazione in scadenza al 31 dicembre 2016, nonché l'assenza della proroga delle graduatorie dei concorsi recentemente espletati, in particolare i precari delle Province e dei centri per l'impiego, così come quei lavoratori che prestano servizio in enti in condizione di difficoltà economico finanziaria.
Il decreto milleproroghe dovrebbe quindi contenere la proroga dei contratti, quelli a termine così come le collaborazioni, con un rimando poi al Testo unico sul Pubblico impiego atteso per febbraio, così come previsto dalla riforma della Pa firmata Madia. Il tutto insieme alla proroga per un ulteriore anno delle graduatorie concorsuali per quanti hanno superato una selezione negli ultimi anni. La legge di bilancio approvata, infatti, interviene solo sulle graduatorie in essere al 2013, tralasciando il resto. La salvaguardia di questo esercito di 40mila lavoratori precari in scadenza deve, secondo la Fp Cgil, “contemplare anche una deroga al superamento dei 36 mesi come durata massima del contratto a termine, così come vanno evitate sanzioni per quegli enti che, in ragione dei tagli ma con il bisogno di rinnovare i contratti in scadenza, non rispetteranno i vincoli di bilancio, impossibilitate come sono a rispettare i parametri economici previsti”.
L'auspicio per il sindacato, quindi, è che il decreto milleproroghe contenga le disposizioni normative tali da permettere il rinnovo dei contratti: “L'eventualità che questi lavoratori vengano espulsi dal perimetro delle pubbliche amministrazioni - è l'allarme della Fp Cgil - avrà effetti pesantissimi sulla qualità dei servizi ai cittadini”. Da qui la richiesta della Fp Cgil di una soluzione nel decreto proroga termini, per questo tema così come per quanto riguarda la proroga delle graduatorie concorsuali per quanti hanno superato una selezione negli ultimi anni. Questione per altro, conclude la Fp Cgil, già assunta dalla ministra Marianna Madia con l'intesa dello scorso 30 novembre.