"Da anni Poste Italiane appalta il servizio di recapito postale di taluni prodotti ad aziende private, sia a Genova sia in altre città. Nonostante gli straordinari profitti di Poste questi contratti sono sempre a ribasso, con effettive difficoltà per le aziende che partecipano alle gare di appalto, ancor più per le lavoratrici e i lavoratori coinvolti che spesso vengono ri-assunti con contratti part-time o a minor numero di ore, oppure che si trovano nel corso del contratto a dover subire l'utilizzo di ammortizzatori sociali". E' quanto si apprende da una nota dei sindacati di categoria.
"Con una decisione sconcertante - spiegano -, il nuovo management di Poste Italiane ha deciso di non rinnovare questi contratti, il che nella sostanza vuol dire che circa 700 tra donne e uomini in Italia rimarranno senza lavoro, di cui 29 a Genova. Si tratta dei dipendenti dell'azienda Transystem, che dopo aver per anni lavorato a stretto contatto con i dipendenti di Poste Italiane si vedranno dal 5 ottobre espulsi dal lavoro".
"Una storia incredibile, sia nel metodo, per cui dopo mesi di silenzio verso le richieste della ditta Transystem (titolare del contratto) e di Cgil Cisl Uil di categoria, Poste Italiane decide di comunicare la fine del contratto che avverrà tra circa 3 settimane, ma anche nel merito perché viene fintamente reinternalizzato un servizio che sicuramente nei prossimi mesi sarà oggetto di continui contratti trimestrali assunti in Poste Italiane con metodi a dir poco fantasiosi".
"Una storia tutta italiana - proseguono -, che lascia in strada 29 dipendenti a Genova a cui solo queste organizzazioni sindacali tenteranno nei prossimi mesi di dare una voce, sia sindacale che giuridica, per ribadire l'assurdità di tale decisione di Poste, sempre pronta ad intervenire con scelte milionarie nei confronti di operazioni finanziarie quali quelle di Alitalia, pronta ad annunciare ulteriori tagli dei propri dipendenti e, in questo caso, ad annullare contratti di lavoro senza neanche verificare le reali esigenze presenti nel territorio".
Come organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL di categoria "chiediamo alle istituzioni di questa città e alle forze politiche di non accettare questa situazione, di chiedere con forza a Poste di rivedere tale scelta, oppure di pensare una volta per tutte che questi lavoratori, che da molti anni operavano in condizioni di appalto, possano essere legittimamente da loro assunti secondo quella vecchia ma sacrosanta logica che qualora si decida di reinternalizzare una attività vengano anche reinternalizzati le lavoratrici e i lavoratori che svolgono questa funzione", concludono.
Poste Italiane Genova: sindacati, no licenziamento 29 lavoratori
17 settembre 2014 • 00:00