"È il più grande sciopero mai realizzato" in Portogallo, "più importante di quello del 1988', quando per l'ultima volta il paese si fermò all'appello congiunto dei due principali sindacati, Ugt e Cgtp. Lo ha affermato il leader della Ugt, Joao Proenca, parlando della mobilitazione di oggi (24 novembre) indetta contro le misure di austerità del governo socialista del premier Josè Socrates. Lo sciopero ha praticamente paralizzato i trasporti pubblici ferroviari, aerei e urbani, ed è particolarmente seguito in scuola e ospedali.

La Cgil solidarizza con forza con i lavoratori e il sindacato portoghesi. “E’ in corso in Portogallo il settimo sciopero generale dalla Rivoluzione dei Garofani del 1975”, afferma in una nota il segretario confederale, Responsabile del Segretariato Europa, Nicola Nicolosi, che aggiunge: “Si tratta del primo appuntamento unitario di lotta dei lavoratori portoghesi dal 1988 ad oggi e vede dunque protagoniste, assieme, la Cgtp e l’Ugt nella dura protesta contro la manovra economica voluta dal premier socialista José Socrates”. Ma la Cgil, aggiunge il dirigente sindacale, “non si limita a solidarizzare fortemente con i lavoratori e il sindacato portoghesi ma sottolinea anche con rammarico, che la mobilitazione di questi anni contro l’assoluta inadeguatezza del governo italiano non è stata unitaria: è significativo notare che abbiamo dovuto affrontare da soli, pur con grande consenso, gli stessi problemi che assillano il sindacato portoghese”.

Nicolosi ricorda inoltre che la mobilitazione del sindacato di Corso d’Italia continua. “Il 27 novembre a Roma - prosegue - si svolgerà una grande manifestazione nazionale organizzata dalla Cgil per denunciare il malgoverno e le drammatiche conseguenze della crisi economica nella vita dei giovani, delle donne, dei cassintegrati e di chi ha perso il posto di lavoro. Crediamo così di contribuire - conclude Nicolosi - anche all’unificazione delle lotte in atto nel continente, affinché si possa affermare davvero il primato dell’Europa sociale e del lavoro”.