La quinta delle sei misure del Piano anti-crisi elaborato dalla Cgil riguarda il “welfare e il rafforzamento della coesione sociale”. Per il sindacato occorre, anzitutto, dare un sostegno al reddito delle famiglie e dei giovani inoccupati (mediante un programma straordinario finanziato con circa 1 miliardo di euro) e benefici per i lavoratori addetti a mansioni faticose e usuranti. Riguardo il welfare, la Cgil chiede un piano straordinario per ampliare i servizi per l’infanzia e per la non autosufficienza degli anziani. Servono poi misure per rafforzare il controllo circa l’effettiva volontarietà delle dimissioni, contrastando “la pratica delle ‘dimissioni in bianco’, obiettivo per il quale non è certo sufficiente la soppressione del libro paga e del libro matricola e la loro sostituzione con un semplice libro unico del lavoro, come previsto nel decreto 112/08”. Infine, si stabilisce il varo di un programma straordinario che preveda l’utilizzo delle caserme dimesse per residenze temporanee per lavoratori immigrati e studenti.

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