Nella legge di Stabilità un articolo prevede il taglio di oltre il 30 per cento delle risorse grazie alle quali i patronati possono erogare servizi gratuiti a tutti i cittadini. "Una scelta scellerata – secondo la Cgil di Pesaro –, che mal si concilia con le dichiarate intenzioni del governo di mettere a punto una manovra finanziaria espansiva per favorire la ripresa occupazionale e lo sviluppo economico, mostrando particolare attenzione alle famiglie più bisognose. Il governo ignora quanto il lavoro dei patronati incida positivamente sulla pubblica amministrazione che lui stesso intende riformare, tagliando gli sprechi".

"L’articolo 26 della legge di Stabilità – continua la Cdl locale – prevede oltre il 35% di tagli ai patronati dei sindacati, cioè di quelle strutture che gratuitamente assistono i lavoratori, che non possono permettersi commercialisti o altri professionisti per tutte le pratiche relative a:  domande di pensione di ogni tipo compresa quella di  invalidità, civile, da lavoro. Domande di disoccupazione, domande di mobilità , congedi parentali come la maternità, tutela degli  infortuni sul lavoro, malattie professionali e tanto altro, comprese la certificazione dei permessi dei cittadini immigrati e tanti altri. Servizi gratuiti per tutti".

Su questa materia, è stata convocata una conferenza stampa giovedì 13 novembre alle ore 10.30 nella sede della Cisl di Pesaro (in via Porta Rimini, 11), cui interverranno anche i presidenti dei patronati Inca Cgil, Inas Cisl, Ital Uil e il patronato Acli. "Se quelll’articolo non verrà modificato – ammoniscono i sindacati –, i patronati si troveranno in ginocchio senza poter erogare servizi. Una beffa a cui si aggiunge un danno economico serio che aggraverà le condizioni già precarie di molti cittadini che pagano con la disoccupazione e la povertà le conseguenze di una crisi gravissima".