La grande partecipazione alla manifestazione antifascista di ieri, 7 febbraio, a Perugia, in risposta ai fatti i Macerata e alla gravissima provocazione fascista portata alla nostra città con la scritta “Macerata è solo l’inizio” affissa sotto la figura di Paolo Vinti (figura simbolo per noi e per tutti gli antifascisti perugini), è senz’altro una buona notizia. Come Cgil abbiamo partecipato con convinzione a questa prima risposta all’escalation di violenza che le destre xenofobe e neofasciste stanno alimentando nel nostro paese. Così, in una nota la Cgil di Perugia.

"Non possiamo però non denunciare con forza l’assordante silenzio dell’amministrazione e del sindaco di Perugia, il quale, non solo non ha partecipato al presidio in via della Viola, ma non ha detto un parola sull’episodio gravissimo della scritta che inneggia apertamente alla violenza e all’odio", continua la nota. 

"Come Cgil pensiamo che questo silenzio non sia più tollerabile e che il Comune di Perugia, così come tutte le altre istituzioni democratiche dell’Umbria, debba seguire l’esempio di quelle amministrazioni (e ce ne sono anche nella nostra regione) che hanno preso chiaramente posizione in difesa dei nostri valori democratici e costituzionali, vietando l’utilizzo di spazi pubblici ad organizzazioni di stampo neofascista, quelle stesse organizzazioni che hanno avuto il coraggio di difendere il terrorista che a Macerata ha sparato su persone inermi e incolpevoli, solo per il colore della loro pelle", conclude il comunicato.