Lo stabilimento Pernigotti di Novi Ligure (Alessandria) ha annunciato la chiusura, che si tradurrà nel licenziamento di 100 persone. Per questo il tavolo convocato per giovedì 15 novembre al ministero dello Sviluppo Economico a Roma assume un'importanza fondamentale. La richiesta dei sindacati è quella di concedere la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori dell'azienda, non per cessazione di attività, ma per riorganizzazione. 

"Solo così possiamo prevedere delle prospettive senza distruggere anni di storia - spiega Marco Malpassi, segretario della Cgil Alessandria - E poi bisogna 'costringere' l'azienda (la proprietà è del gruppo turco Toksöz, ndr) a cedere il marchio. Le istituzioni ci devono dare una mano, per salvaguardare il Made in Italy". "Lo stabilimento è stato definito un ramo secco da tagliare - continua Malpassi - per questo il cambiamento della causale della cigs è l'unica strada".

Oltre ai 100 lavoratori direttamente coinvolti, ci sono 150 interinali che non hanno paracaduti. "Ci auguriamo che giovedì al tavolo convocato al ministero dello Sviluppo economico a rappresentare l'azienda ci sia un interlocutore autorevole - ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino - Bisogna agire nell'immediato; tra le prime richieste che come Regione avanzeremo c'è il cambiamento di causale della cassa integrazione straordinaria, non per cessazione di attività, come richiesto dalla proprietà, ma per ristrutturazione, quindi con investimenti per lo stabilimento".

Ma c'è di più. La Regione Piemonte, attraverso la finanziaria Finpiemonte, verificherà "la possibilità di acquisire dalla Toksoz il marchio Pernigotti, i suoi brevetti e lo stabilimento di Novi Ligure". La Giunta darebbe mandato a Finpiemonte "di individuare un soggetto che rilevi l'azienda e garantisca la produzione in Piemonte. Spetterà inoltre a Finpiemonte definire le clausole contrattuali a tutela della continuità aziendale in Piemonte e dei livelli occupazionali". E' l'impegno preso con l'approvazione all'unanimità dell'ordine del giorno "La Regione acquisisca il marchio Pernigotti", a prima firma Gianluca Vignale (Mns). Sempre all'unanimità gli odg di Valter Ottria (Leu) e di Domenico Ravetti (Pd). Nell'ordine del giorno di Vignale si ricorda che nel 2013 una procedura simile stata seguita per il marchio Sandretto e che anche in altre occasioni la Regione Piemonte "è intervenuta acquisendo rami di azienda o marchi in liquidazione o in fase di chiusura e che è tutt'ora vigente una delibera della Giunta che dà mandato al Finpiemonte di procedere in tal senso".