Fai, Flai e Uila apprendono con sconcerto e preoccupazione della firma tra Assipan Confcommercio e Ugl terziario di un nuovo contratto nazionale di lavoro per i dipendenti di panifici artigianali e industriali.

"Dopo gli accordi sottoscritti nel tempo con questa associazione datoriale, e i recenti protocolli siglati da Fai, Flai e Uila, Fippa Federpanificatori, Fiesa Confesercenti e Assipan Confcommercio, finalizzati alla stipula di un ccnl unico per il comparto della panificazione, riteniamo che quanto avvenuto rappresenti un episodio gravissimo e inaccettabile nel contesto delle relazioni sindacali nel comparto, ma ancor più grave per i contenuti del nuovo ccnl. Ridurre la retribuzione nei panifici ad indirizzo industriale di circa 400 euro annui, ridurre dal 50 al 15 per cento l'indennità di lavoro notturno e dal 70 al 30 o 20 per cento, a seconda dei casi, quella del lavoro domenicale, significa ridurre pesantemente il reddito dei lavoratori in un momento di gravissima crisi economica", secondo i sindacati confederali di categoria. 

"Cancellare un anno (il 2012) dal calcolo degli incrementi tabellari, dimostra ulteriormente l'intenzione delle parti contraenti di ridurre i costi per le aziende – ci auguriamo poche o meglio nessuna –, che applicheranno il ccnl, penalizzando i lavoratori da esse dipendenti. È quindi in atto nel nostro comparto un pericoloso fenomeno: da un lato, spunta un'organizzazione sindacale che, a costo di accreditarsi come rappresentativa in un comparto dove non rappresenta nessuno, svende i diritti acquisiti dei lavoratori; dall'altro, abbiamo un'associazione datoriale che crede di poter cancellare con un colpo di spugna parti di salario conquistate negli anni dalla contrattazione, svolta da Cgil, Cisl e Uil, semplicemente affermando in questo sedicente accordo che i vecchi ccnl non valgono più e che da oggi se ne applica uno nuovo", osservano ancora le tre sigle.

"E con quale obiettivo, poi? Promuovere forse il dumping contrattuale fra aziende che applicano diversi contratti? Far risparmiare ai propri associati i costi del welfare che i contratti veri del settore prevedono? Rendere appetibile l'iscrizione ad Assipan Confcommercio ad aziende che, in un momento di grave crisi economica, potrebbero pensare che una becera riduzione del costo del lavoro possa in qualche modo risollevarle, dimenticando che se la gente non ha soldi e non spende i consumi diminuiscono, ed è per questo che le aziende sono in crisi?", si chiedono i sindacati.

Fai, Flai e Uila, "nel ribadire la gravità e la conseguente inaccettabilità di questo modo di fare contrattazione, si riservano di intraprendere tutte le iniziative sindacali e legali utili a ripristinare nel comparto della panificazione i diritti negati ai lavoratori dal ccnl siglato da Assipan e Ugl terziario".