I sindacati firmano l’accordo con la curatela fallimentare e l’Amap per l’affitto del ramo di azienda della società fallita Acque potabili siciliane alla società partecipata del Comune di Palermo. L’accordo, sottoscritto presso la sede della società in fallimento Aps, in via Ugo la Malfa 28/A, era l’ultimo atteso passaggio: prevede che i lavoratori dovranno gestire il servizio idrico integrato nei 38 comuni della provincia di Palermo che hanno aderito al piano di fuoriuscita dall’emergenza idrica. Lo riferiscono in una nota Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, Ugl Chimici e Cisal Federenergia di Palermo.

Il 15 maggio scorso - ricordano i sindacati - l’atto temporaneo di affidamento ad Amap spa del servizio idrico integrato fino al 30 settembre 2015 è stato trasmesso dalla Aato1 Palermo e dai comuni dell’ambito territoriale con l’impegno a disporre l’affidamento definitivo alla stessa Amap.

Dichiarano i segretari provinciali delle organizzazioni sindacali firmatarie, Francesco Lannino per la Filctem Cgil, Giovanni Musso di Femca Cisl, Maurizio Terrani di Uiltec Uil, Margherita Gambino di Ugl Chimici e Raffaele Loddo di Cisal Federenergia: “Si è finalmente avviato il percorso virtuoso di garanzia della continuità del servizio idrico integrato, della salvaguardia occupazionale di tutti i 202 lavoratori e per lo sviluppo dell’azienda Amap, proiettata a divenire il gestore unico di ambito territoriale ottimale”.

“Questa soluzione – aggiungono i segretari provinciali di Filctem Cgil, femca Cisl, Uiltec Uil, Ugl Chimici e Federenergia - potrà di essere di esempio per tutte le altre situazione di crisi presenti in quasi tutte le province di Sicilia. Adesso la Regione deve rendere immediatamente fruibili le provviste economiche di 8 milioni di euro già approvate in finanziaria regionale da destinare ad Amap per la gestione del servizio idrico intergrato e consentire il pagamento delle retribuzioni arretrate dei lavoratori da ben 7 mesi”.