C’è chi lavora mezz’ora al giorno, chi un massimo di tre. E potrebbero perdere il lavoro o perfino vedere dimezzato l’orario. Appalti pulimento: sono in agitazione i lavoratori delle imprese di pulizie che lavorano nelle società partecipate, dopo che è stata resa nota l’intenzione del Comune di Palermo di voler internalizzare il servizio. Per difendere i loro posti di lavoro, venerdì 27 marzo la Cgil di Palermo e la Filcams Cgil hanno convocato un’assemblea in via Meli con tutti i lavoratori. L’amministrazione comunale intende infatti rinunciare al servizio appaltato all’esterno e affidare l’opera di pulimento e facchinaggio alla Reset.

"All’Amap la situazione sta per esplodere - spiega in una nota la Cgil di Palermo - i 25 addetti dell’impresa Pfe, molti dei quali al lavoro in via Volturno ininterrottamente da vent’anni, col posto finora tutelato nei cambi d’appalto, rischiano di restare senza lavoro. L’impresa opera in regime di proroga e sarebbero pronti i contratti di servizio per gli operatori della nuova società comunale, che potrebbero subentrare già a fine aprile".

La Cgil di Palermo e la Filcams Cgil chiedono un incontro immediato al sindaco Leoluca Orlando, alla presidente dell’Amap Maria Prestigiacomo, e per conoscenza al Prefetto, per conoscere le reali intenzione del Comune e chiedere di fare un passo indietro. “A settembre, dopo una prima assemblea con i lavoratori, la Cgil aveva affrontato il problema con il sindaco Orlando e gli accordi erano stati altri. Non consentiremo che esploda una guerra tra lavoratori. I lavoratori hanno tutti gli stessi diritti. Sarebbe una guerra fra poveri. Non possiamo permettere che gli addetti alle pulizie, che lavorano un’ora, due ore al giorno, guadagnando stipendi da fame, possano essere cacciati via”, dicono il segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo e la segretaria della Filcams Cgil Monja Caiolo. Alla partecipata assemblea erano presenti Mario Ridulfo, della segreteria Cgil di Palermo, Giovanni Amato della Filcams, che segue il settore, Nino Musso rappresentante della Cgil all’Amap.

Due/tre ore massimo al giorno è la media lavorativa dei dipendenti delle aziende in appalto per il pulimento nelle partecipate del Comune di Palermo, Amat, Amg e Amap. All’Amg i lavoratori che si occupano delle pulizie sono 15. All’Amat gli addetti alle pulizie sono 25. Lavorano per conto della Publi Company e dal 1° aprile saranno a servizio della Luminosa, che è subentrata con l’ultima gara d’appalto. “Da noi ci sono lavoratori con contratti di 30 minuti o di un’ora e mezza. Vogliono dimezzare l’orario: così invece di 6 euro l’ora, qualcuno potrebbe guadagnare addirittura 1.50 al giorno”, insorge una lavoratrice. “Siamo disperati. A noi interessa la salvaguardia del nostro posto di lavoro. Chiediamo la continuità”, ha aggiunto un addetto alle pulizie dell’Amap. “Se non arriveranno risposte dal sindaco – aggiunge Mario Ridulfo – con i lavoratori decideremo di intensificare le azioni di protesta. Da più di un mese Cgil, Cisl e il chiedono un incontro col sindaco sulle partecipate e non è arrivata ancora una risposta”.

Negli ultimi anni si è consolidata, la tendenza a ricorrere agli appalti per la fornitura di servizi di pulizia, sicurezza, catering e manutenzione. Gare vinte sempre col massimo ribasso. “Le lavoratrici ed i lavoratori che vivono nel mondo degli appalti, sebbene impegnati in attività di fondamentale importanza, come gli addetti al pulimento negli ospedali pubblici ad esempio, rappresentano l’anello debole della catena – spiega Monja Caiolo - Le loro retribuzioni sono tra le più basse e vivono una condizione di precari a tempo indeterminato, con l’incertezza di continuare ad avere un lavoro ad ogni cambio di appalto, ma con la certezza della riduzione dell’orario settimanale ad ogni cambio di appalto. Non consentiremo che questa gente venga ancora penalizzata”.