“Siamo lontani da una soluzione accettabile”. E' quanto si legge in una nota della Cgil circa i decreti per i ritardi di pagamento della Pubblica amministrazione, dove si sottolinea come “prima di prendere decisioni ufficiali è utile ricordare che esistono proposte comuni tra sindacati di categoria dei servizi e del pubblico impiego e imprese dei servizi.

Proposte, prosegue la nota del sindacato di corso d'Italia, “che richiedono un intervento di sistema che deve raccordarsi con la situazione fiscale degli Enti Locali, dove è allocato il grosso del debito, con quelli che devono essere i servizi che lo Stato a livello locale deve garantire ai cittadini, con i loro costi”. Per la Cgil “la certificazione obbligatoria dei crediti delle imprese rappresenta la premessa per capire cosa deve fare lo Stato a livello locale e con quali risorse, garantendo, quindi, autonomia alla finanza locale. L'intervento deve essere raccordato anche con la nuova Direttiva europea che regola la materia”.

Inoltre, continua la nota, “se il dovuto pagamento
dei debiti deve essere obbligatoriamente utilizzato per fare chiarezza sulle condizioni reali della finanza locale e per costruirne le condizioni di equilibrio e autonomia nonché di effettiva esigibilità dei diritti di cittadinanza, occorre aggiungere che a questo fine occorre allo stesso tempo fare chiarezza non solo sul debito commerciale verso le imprese ma anche su quello finanziario, soprattutto di tipo occulto e sommerso, come i derivati”, conclude la Cgil.