Cambiamenti in vista per il nuovo Isee, il misuratore del benessere degli italiani a cui è subordinata la concessione di prestazioni sociali e la quota di partecipazione richiesta al beneficiario. Il nuovo strumento non è ancora pronto (siamo alla fase conclusiva della procedura concertativa che approderà in autunno al Dpcm della presidenza del Consiglio, mentre per il varo effettivo del nuovo sistema bisognerà attendere l’inizio del prossimo anno) ma Rassegna Sindacale è in grado di anticiparne alcuni contenuti nel numero 28 del settimanale, in uscita il prossimo 31 luglio, grazie a una conversazione con Raffaele Tangorra, il direttore generale del ministero del Lavoro, tra i padri storici dell’Isee di cui riportiamo alcuni stralci.

Tra le novità rassicuranti, non ci sarà quello che per un attimo si era temuto, e cioè l’ampliamento del campo di applicazione del riccometro fino a toccare l’ampia platea dei percettori delle indennità di accompagnamento. “Non mi capacito da quale fonte sia arrivata la notizia, dal momento che abbiamo sostenuto in ogni sede – racconta Tangorra – che in materia di sostegni alle persone non autosufficienti sia opportuno un intervento più razionale e complessivo, e non certo la mera introduzione di criteri selettivi affidati alla prova dei mezzi”.

Tra le correzioni predisposte, quelle apportate nella valutazione del reddito da lavoro dipendente, con una franchigia che mette nel conto – ed è una novità che riduce la sperequazione rispetto agli autonomi – le spese di produzione del reddito stesso.

La storia di copertina di Rassegna Sindacale è dedicata al tema della lotta alla povertà e dei working poor. Tra gli interventi, oltre a Tangorra, quelli di Enrica Morlicchio, sociologa dell’Università di Napoli, e l’anticipazione di un saggio di Vincenzo Carrieri che uscirà nel nuovo numero della Rivista delle politiche sociali dedicato alla povertà dei lavoratori. Chiude l’approfondimento, un’intervista a Vera Lamonica, segretario confederale della Cgil.