È partito oggi, 10 ottobre, lo stato di agitazione dei lavoratori, con il blocco di tutte le attività produttive, nei cantieri e negli uffici della metropolitana di Napoli delle linee 1 e 6.

La mobilitazione è stata decisa dalle organizzazioni sindacali di categoria, che, attraverso una nota dei segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, Andrea Lanzetta, Raffaele Del Solio e Ciro Nappo indirizzata ai vertici aziendali, al Comune e al Prefetto, definiscono "inaccettabile la posizione di totale disimpegno della concessionaria, nel quadro delle garanzie di rioccupazione dei lavoratori sospesi, a seguito delle dismissioni di cantieri della linea 1 e della linea 6, in palese violazioni di accordi sottoscritti in sede istituzionale".

"Il completamento della linea 1 della metropolitana, com'è noto – sottolinea il sindacato –, può contare su una dotazione finanziaria di 650 milioni, che non giustifica, nella maniera più assoluta, la permanenza di tanti lavoratori in uno stato di assistenza e di non lavoro. La mobilitazione costante dei lavoratori e delle loro rappresentanze sindacali, ha contribuito ad assicurare ad una importante opera infrastrutturale la sua realizzazione e la consegna a un territorio congestionato che ha assoluto bisogno di mobilità e di competitività".

"Ebbene, a cinque mesi dalla registrazione della Corte dei Conti dell’approvazione del progetto definitivo e alla conseguente assegnazione dei finanziamenti – concludono le sigle di categoria –, permane un forte ritardo sul crono programma e sulla individuazione delle imprese che dovranno realizzare i lavori. L’incertezza della definizione degli atti dovuti per la cantierizzazione dell'anello di congiungimento,  fa crescere la preoccupazione dei lavoratori sulle prospettive di reimpiego".