Ingresso gratuito per i minorenni, ridotto fino ai 25 anni d'età, a pagamento per gli over 65. Dal 1 luglio scatta la rivoluzione di tariffe e orari per l’accesso ai musei pubblici. La novità arriva con un decreto "in linea con l’Europa", sottolinea il ministro della Cultura Dario Franceschini. Il provvedimento del governo stabilisce, tra l'altro, che le gallerie saranno gratis ogni prima domenica del mese e resteranno aperte fino alle 22 il venerdì, rendendo permanenti due 'Notti dei musei" ogni anno.

Fine di un'agevolazione per i pensionati o giusta decisione per favorire i giovani? La domanda posta sulle pagine facebook di rassegna.it e dello Spi Cgil sta raccogliendo centinaia di commenti, la maggior parte dei quali utili a stimolare una discussione. Ne è nata una sorta di consultazione online dalla quale scopriamo che i diretti interessati si dividono tra chi la reputa un'ingiustizia per fare cassa (la maggioranza, ma non 'bulgara') e chi invece è disposto a un piccolo sacrificio in solidarietà con i più giovani.

Rosario va giù duro, parla di "vigliaccata che non serve alle casse dei musei e toglie ai pensionati il diritto alla cultura". Per Duilio è come dire agli anziani "non muovetevi da casa vostra, al massimo andate a prendere un po' di frescura nel giardini pubblici". Gli fanno eco Palmina ("a Londra i musei nazionali sono gratis per tutti e sono tenuti in maniera che noi nemmeno ce la sogniamo"), Enzo ("allora dateci pensioni e stipendi europei") e Valeria ("ci si trincera dietro alla scusa che ce lo chiede l'Europa").

Per Michele è il decreto è "una vergogna, un insopportabile accanimento sui pensionati e niente lo giustifica". Teresa appena scopre la novità è "incavolatissima". Per Lorenzo la decisione del governo "va a beneficio di chi ha molti soldi, tende a fare diventare la cultura una merce". Giovanna è rassegnata: "Pazienza, vorrà dire che eserciteremo la memoria se abbiamo visto, oppure ne faremo a meno".

Ma non tutti sono contrari. C'è chi, come Annie, fa notare come sia "stato messo un giorno al mese gratis per tutti e poi un pensionato da 2.000 euro al mese se lo può pure permettere un museo". Anche Isabella apre al decreto: "Mi piacerebbe se servisse a far entrare gratis i giovani disoccupati e precari", mentre Alessio addirittura farebbe pagare tutti: "La maggioranza dei visitatori è composta proprio da scolaresche e pensionati, le casse dei musei ne guadagnerebbero".

Poi c'è chi, come Roberto, articola un ragionamento: "Con un debito pubblico come il nostro occorre scegliere come spendere i soldi e, per manutenere il patrimonio, servono investimenti. In un paese civile e, secondo la nostra Costituzione, si deve concorrere in base al reddito". O Stefania, che cerca di trovare una mediazione: "Quelli a reddito minimo (vero, non fasullo) entrano gratis e a quelli lo lascerei, altrimenti non potranno più andarci". Pietro si adegua: "Poco male se debbo pagare l'ingresso, mi sembra che sia più importante tutelare il potere d'acquisto". E Franca che lancia un'altra proposta: "Biglietto ridotto agli anziani residenti per permettere loro di godere delle bellezze della propria città".

In tanti, però, sottolineano come il vero problema siano le pensioni basse, non pagare il biglietto. Tanto che a un certo punto arriva Ciro che avverte: "Se si comincia a fare la guerra a chi, pur avendo una pensione è povero, finisce che ci scanniamo tra noi mentre c'è sempre chi continua ad ingozzarsi". Dario, che non è pensionato, offre la 'terza via': "Facciamo pagare un biglietto ridotto, ma è giusto che anche gli over 65 paghino per un servizio che viene dato con consumo di acqua, luce, sicurezza". Anna vuole "dare un contributo alla cultura", poi "bisogna premiare con tariffe scontate gli abbonamenti". E Franco spera che questo provvedimento "faccia bene al patrimonio artistico e culturale, portando più turismo e soldi da distribuire anche sul sociale".

Grazie a Elvia scopriamo come stanno le cose in Grecia: "Lo scorso anno - racconta - ho fatto un tour e la guida a ogni ingresso chiedeva un documento per aver diritto allo sconto per gli over 65; dopo un paio di volte ho preferito pagare l'intero. La mia pensione è sotto i mille euro, ma risparmiarne tre o quattro per vedere e sostenere la cultura e la bellezza mi sembrava un'azione meschina". Anche secondo Manuela "è giusto agevolare i giovani per stimolare la loro curiosità e farli avvicinare alla cultura. Mi farebbe piacere - aggiunge - che il mio sindacato, che per fortuna ha tanto a cuore le condizioni e il futuro dei giovani, non facesse di questa novità un gran problema. Piuttosto, il governo cominci davvero a rivalutare le pensioni". Insomma, anziani indignati sì, ma come sempre solidali. Avessero pensioni un po' più alte, questo problema dei biglietti non se lo porrebbero nemmeno.