Lo spread vola dopo l'annuncio di dimissioni di Mario Monti. Come si temeva, le prime ore di oggi (lunedì 10 dicembre) sono molto negative: lo spread ha toccato subito quota 350 punti, mentre Piazza Affari ha aperto in rosso del 2%. Dopo il ritorno in campo di Berlusconi, dunque, i due giorni di weekend non sono bastati a "calmare" i mercati, che fanno ripiombare l'Italia nel timore di attacchi speculativi.

Il premier Mario Monti oggi ha spiegato a Repubblica la scelta di dimettersi dopo la legge di stabilità. "Sono convinto di aver fatto la cosa giusta - queste le parole riportate dal quotidiano  - e in ogni caso non potevo farne a meno, dopo quel che è successo. Ma sono preoccupato, naturalmente: non per me, ma per quel che vedo".

L'Italia è in piena campagna elettorale. Ieri il presidente del Pdl, Silvio Berlusconi, ha rilanciato l'alleanza con la Lega: "ci sarà un patto formale", ha detto. Ha quindi invitato Matteo Renzi a raggiungerlo nel Pdl, invito che il sindaco di Firenze respinge al mittente: "Le cose si possono comprare, le persone no, non tutte almeno", è la risposta su Twitter. 

Nel centrodestra si apre anche una "fronda" interna, con il possibile addio di Giorgia Meloni che voleva le primarie: "Se il Pdl resta così me ne vado", ha detto chiaramente l'ex ministro.

Grande preoccupazione a Bruxelles per il ritorno di Berlusconi.Così il presidente del Parlamento, Martin Schulz: "E' una minaccia per l'Italia e per la Ue, tanti dei problemi dell'Italia sono il risultato di dieci anni del suo governo".

Il segretario del Pdl, Pier Luigi Bersani, ha parlato stamani al Wall Street Journal: "Basta guardare il resto del panorama politico italiano. Se noi non esistessimo, dovreste venire a cercarci. Senza di noi; Italia sarebbe un problema per l'Europa e per il mondo".

Si riflette sulla possibile data del voto. Ieri il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha indicato il 10 febbraio mentre lo stesso Berlusconi ha parlato del 24. Ora naturalmente la palla passa a Napolitano, che potrebbe decidere uno scioglimento delle Camere tra Natale e Capodanno, per poi indire le elezioni tra 45 e 60 giorni dopo come previsto dalla legge.