Slides e tweet. È stato ancora una volta questo il metodo scelto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi per presentare le norme contenute nella Legge di Stabilità 2016. A conclusione del Consiglio dei ministri, infatti, il premier è apparso in conferenza stampa per parlare di un testo che però ancora non ha visto nessuno. In ogni caso, secondo la Cgil, si tratta di una legge che non porterà nessuna di svolta e che non è espansiva.

"Vorrei denunciare una cosa mai vista in questo Paese: noi stiamo commentando dei tweet, una valanga di tweet, il testo è stato secretato anche alla stampa, non è stato diffuso neanche in modo informale, non abbiamo potuto leggere nulla. È una cosa poco decorosa in un Paese normale e democratico: non è possibile valutare senza riscontri. Siamo di fronte a pura propaganda, lecita in politica, ma un certo decoro istituzionale vorrebbe ci fossero dei testi per permettere a ciascuno di farsi le proprie opinioni". È il commento che Danilo Barbi, segretario confederale della Cgil, ha rilasciato a Sky economia.

"Si parla di azzeramento nel 2016 della clausola di salvaguardia - ha detto -. Ho chiesto un'interpretazione di questa frase al taxista che mi ha portato qui e a un barista, e mi hanno risposto che nel 2016 si azzererà per sempre. E invece no. Si azzera solo per il 2016". "Questa per noi non è una legge di svolta e non è espansiva. - ha continuato Barbi -.  Non c'è nessun intervento sulla legge Fornero: in un Paese come il nostro, con un tasso di sostituzione tra i peggiori al mondo, se si rimanda il nodo della flessibilità in uscita di fatto si impedisce l'aumento dell'occupazione giovanile”. Così, “la flessibilità la pagheranno tutti i lavoratori con una diminuzione del loro assegno e avranno meno libertà, soprattutto quelli precoci o con impieghi usuranti". 

Sullo stesso tono il commento contenuto nella nota diramata dal sindacato di Corso d'Italia. “Attendiamo di conoscere il testo per poter esprimere un giudizio compiuto, ma dalle parole del premier e dalle slide della conferenza stampa emerge un Paese con quattro segni meno".

Per la Cgil, ci sono meno libertà per i lavoratori: “Sul fronte delle pensioni non c’è flessibilità, e senza flessibilità in uscita ci sono ancora meno possibilità per i giovani di entrare nel mondo del lavoro”. Ma anche meno lotta all’evasione e all’illegalità: “L’innalzamento della soglia dell’utilizzo del contante favorisce l’evasione e l’elusione fiscale, l’economia sommersa, il lavoro nero e la corruzione”. Per quanto riguarda la sanità, inoltre, “si continua nella politica di disinvestimento nella sanità pubblica. Il fondo passa dai 109 miliardi di un anno fa ai 110 di oggi, il miliardo in più non copre neppure gli indici di adeguamento del fondo previsti dall’invecchiamento della popolazione, e i nove milioni di persone che già oggi non riescono a curarsi faranno sempre più fatica”.

Infine, per il sindacato, con queste norme si abbassa il valore del lavoro e del salario: “300 milioni stanziati per il rinnovo del contratto dei lavoratori del pubblico impiego equivalgono a 7,80 euro lordi al mese per i prossimi tre anni”.