Sono centinaia le sigle aderenti alla mobilitazione “Europa senza muri”, il presidio di martedì pomeriggio 28 agosto a Milano, in piazza San Babila, per protestare contro l’arrivo del premier ungherese Viktor Orban a Milano e l’incontro con il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini. La manifestazione organizzata nel giro di pochi giorni si tiene a partire dalle 17 davanti alla Prefettura di Milano, dove è previsto il contestato incontro.

Sono previste migliaia di persone chiamate in causa da enti della società civile. Fra queste, a fianco dei promotori – rete Insieme senza muri e Sentinelli di Milano, con l’appoggio di vari esponenti del Comune di Milano, tra cui l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – ci sono Acli, Arci, Ciai, Amreff, il Cnca, la Cgil e la Fiom. Tra le forze politiche, hanno aderito il Partito democratico, Leu, +Europa, Prc e Possibile.

“Il governo italiano, a guida salviniana, sta imboccando la via della violazione delle regole, dei trattati internazionali e dell'articolo 2 della Costituzione repubblicana che parla di solidarietà e di accoglienza”, ha scritto in una nota il presidente dell'Anpi provinciale di Milano, Roberto Cenati, che aderisce al presidio contro quelli che ha definito “due muri a confronto e un'idea sovranista e nazionalista dell'Italia e dell'Europa che non ci appartiene”.

Anche la Cgil Lombardia insieme alla Camera del lavoro metropolitana di Milano “sarà presente”. “Vogliamo esserci per ribadire i nostri valori: solidarietà, accoglienza, diritti e rispetto delle persone a prescindere da colore, etnia, religione e genere. Continueremo ad esserci e a mobilitarci per difendere la democrazia, la libertà e i valori costituzionali”, si legge in una nota.

La Fiom milanese sarà in piazza “per ribadire che nessuna persona è illegale e che l’Europa non può e non deve essere una fortezza”. “Il ministro dell’Interno italiano e il primo ministro ungherese – afferma la nota del sindacato – sono l’emblema dell’Europa della non accoglienza, dei muri contro i migranti, fanno a gara a seminare paura e odio, a diffondere proclami xenofobi, ad agire in modo apertamente razzista e nel disprezzo della vita umana”. “Le immagini di donne, uomini e bambini bloccati sulle navi, ai quali viene impedito di sbarcare nei nostri porti – prosegue la nota –, la proposta di introdurre nella costituzione ungherese il divieto ad accogliere ‘popolazione aliena’ impattano violentemente contro i valori di solidarietà e uguaglianza di cui noi siamo portatori”.


LEGGI ANCHE Moni Ovadia: "Siamo fatti per accogliere" 
Caso Diciotti, lontani dalle regole democratiche