Amnesty International ha sollecitato le autorità italiane ad affrontare i bisogni umanitari di migliaia di migranti e richiedenti asilo provenienti dalla Tunisia a seguito delle recenti tensioni politiche.
"Una emergenza umanitaria richiede una risposta umanitaria, non una risposta del tipo legge e ordine" - ha dichiarato Nicola Duckworth, direttrice del Programma Europa e Asia centrale di Amnesty International. "Ciò significa che le imbarcazioni che trasportano migranti e richiedenti asilo provenienti da Tunisia, Egitto e altri paesi nordafricani, non devono essere rimandate indietro. Ogni persona in arrivo dev'essere trattata con dignità, garantendole assistenza e accesso a un'equa procedura d'asilo".

"La detenzione dev'essere considerata l'ultima opzione, non una risposta automatica. Nessuno deve essere rimandato indietro prima che gli sia stata data la possibilità di spiegare la sua situazione e chiarirne le circostanze. In ogni caso, non devono esserci espulsioni forzate di massa" - ha aggiunto Duckworth. Frontex, l'agenzia dell'Unione europea per la sicurezza della frontiera esterna, ha accettato la richiesta italiana di assistenza per fermare gli arrivi dei migranti dal Nord Africa. "Il principale obiettivo di qualunque pattugliamento in acque nazionali o internazionali, svolto dall'Italia, dalla Tunisia o da qualsiasi altro soggetto come Frontex, dovrebbe essere quello dell'incolumità e della sicurezza delle persone trovate in mare" - ha concluso Duckworth.