Federmeccanica prosegue sulla sua linea ostile e chiusa. E i sindacati dei metalmeccanici continuano senza sosta a organizzare la mobilitazione dei lavoratori per il rinnovo del contratto. 

In vista di  una ripresa autunnale che a questo punto si annuncia davvero “calda”,  in questi giorni, in tutta Italia si stanno svolgendo e si sono svolti gli scioperi proclamati a livello territoriale. Dopo gli stop della scorsa settimana, lunedì 18 si è fermata Firenze, martedì è stato il turno di Lecco, Osimo, Castelfidardo e Verona; mercoledì hanno scioperato Cremona, Padova e Roma, giovedì Ancona. Prima della fine del mese sono previsti anche  altri scioperi a Mantova (martedì 26), Massa-Carrara (giovedì 28) e in Valle d'Aosta (29 luglio).

Oggi (22 luglio) si fermano invece i lavoratori di Lucca (sciopero di otto ore e sit-in davanti la sede di Confindustria), Aosta (sciopero alla Cogne Acciai Speciali e aziende dell’indotto), Latina (presidi davanti ai cancelli delle aziende Leonardo, Crown e Sicamb) e La Spezia (corteo da piazza Brin a centro cittadino). 

Il braccio di ferro tra sindacati e industriali (Federmeccanica e Assistal) continua da molto tempo. Finora si svolti ben 16 incontri, ma le posizioni sono rimaste molto distanti. L’impegno di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil è rivolto a un nuovo contratto nazionale  “in grado di rinnovare qualitativamente le relazioni industriali, migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l'occupazione, far ripartire gli investimenti e avviare una nuova politica industriale”.

Il nodo principale resta l’aumento salariale. La proposta formulata da Federmeccanica e Assistal, infatti, non riconosce al 95 per cento dei lavoratori alcun aumento, rendendo così inutile e residuale il contratto nazionale. I sindacati, infine, rimarcano la necessità di confermare “il sistema su due livelli, con il ruolo generale del Ccnl sulle normative e sulla tutela del potere d'acquisto del salario, insieme alla qualificazione e all’estensione della contrattazione di secondo livello (aziendale e territoriale) per tutte le persone che lavorano nelle imprese metalmeccaniche”.