"A fronte degli impegni oggi assunti dal Governo, formalmente evidenziati in un comunicato stampa, abbiamo rinviato lo sciopero del 17 e 18 marzo pur continuando la vertenza salute con le assemblee già programmate. Adesso ci aspettiamo che gli impegni assunti siano rispettati a partire da un reale coinvolgimento anche dei tre rappresentanti istituzionali oggi assenti – Regioni, Mef e Miur – senza dei quali non potranno realizzarsi gran parte degli obbiettivi concordati". È quanto afferma in una nota Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici.

"L'intesa oggi raggiunta dai sindacati medici con il Governo per la sostenibilità del SSN rappresenta una importante assunzione di principio che vede per la prima volta la sanità all'interno dell'agenda del Governo - afferma Cozza - la scelta chiara e netta per la sanità pubblica, oggi espressa a Palazzo Chigi nell'incontro sindacale dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti a nome del Governo, è un fatto importante, accompagnato da una critica al modello assicurativo, sia dal punto di vista dei diritti che economico".

"Nel condiviso percorso di cambiamento e di efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, c'è bisogno però di investimenti adeguati in rapporto al Pil, al fine di consentire effettivamente in modo omogeneo sul territorio nazionale l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza", aggiunge il segretario dei medici Cgil.

"In questo quadro verificheremo nelle prossime settimane l'effettiva attuazione anche delle altre importanti tematiche oggi condivise, dall'attuazione dell'art. 22 del Patto per la Salute per la valorizzazione delle risorse umane insieme con le altre professioni sanitarie alla stabilizzazione del personale precario, dalla regolamentazione delle esternalizzazioni al superamento del tetto di spesa per il personale, dalla partenza dei rinnovi di contratti e convenzioni al superamento del congelamento della retribuzione accessoria derivante dal comma 235 della legge di stabilità, fino ad una riforma del sistema della formazione che veda la rete sanitaria pubblica luogo di insegnamento", conclude Cozza.