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Matera sarà capitale europea della cultura per il 2019. Proprio per questo i sindacati sono preoccupati, dicono basta a carenze e inadempienze, chiedono una seria programmazione sul turismo come nodo strategico, da cui parte lo sviluppo di tutto il territorio. L'appuntamento è domani, sabato 10 marzo, alle 9 in piazza della Visitazione: Cgil, Cisl e Uil promuovono la Marcia per la cultura e per il lavoro con l'obiettivo di ottenere una svolta. L'iniziativa è sostenuta da sindacati, imprenditori, professionisti, associazioni, personalità della cultura e cittadini della provincia di Matera e dei territori circostanti: è il momento di cambiare rotta.
Le organizzazioni dei lavoratori denunciano le responsabilità di Comune, Provincia, Regione e governo per "le gravi inadempienze nel superamento delle carenze relativamente all’accoglienza turistica, alle infrastrutture e ai contenitori culturali, affinché la nostra città possa onorare le responsabilità di capitale europea della cultura per il 2019 e di città d’arte e sito Unesco anche per gli anni successivi". È quanto si legge nella presentazione della marcia. "Il rischio - proseguono - è che l’appuntamento del 2019 sia un'occasione sprecata per Matera; denunciamo inoltre l’inadeguatezza dei processi di rigenerazione, riconversione produttiva, miglioramento dell’immagine turistica, sviluppo urbano attraverso la corretta manutenzione e tutela del territorio; l’inefficacia nella promozione della cultura della città quale fattore di crescita e sviluppo socioeconomico per le nuove generazioni".
Cgil, Cisl e Uil chiedono dunque una programmazione per il turismo. Insieme a questa, a loro avviso, è necessaria l’attuazione di interventi per riqualificare il verde pubblico, la riduzione degli sprechi energetici, rendere efficiente il ciclo dei rifiuti e decongestionare il traffico urbano. Le istituzioni devono impegnarsi a garantire la legalità, per contrastare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nelle attività economiche, in particolare con forme di controllo negli appalti pubblici.
A illustrare il senso della manifestazione è il segretario generale della Cgil Matera, Eustachio Nicoletti, parlando con Rassegna Sindacale. "La marcia nasce dopo una serie di denunce fatte in queste anni - dice -, quando abbiamo realizzato che nell'approccio degli amministratori comunali, regionali e nazionale non c'erano i presupposti né le strategie per affrontare l'appuntamento di Matera capitale della cultura". Un grande riconoscimento alla città che "avrebbe dovuto essere un'opportunità per invertire la tendenza, assolutamente negativa, dei nostri processi produttivi, economici e occupazionali. La situazione oggi produce spopolamento, emigrazione, fuga di cervelli: i sindacati hanno lanciato l'allarme molte volte con iniziative unitarie. Purtroppo la sostanza di quelle denunce ora è diventata visibile, adesso i ritardi sono sotto gli occhi di tutti in modo inequivocabile".
L'opportunità per Matera, e per tutta la Basilicata, rischia quindi di non essere colta nel modo più opportuno. "C'è il pericolo di non adempiere a sufficienza - prosegue Nicoletti -, abbiamo un grave problema di infrastrutture, non c'è un collegamento efficace sugli assi portanti. Ci sono poi altri nodi: la necessità di un turismo efficiente, ritardi sulla salvaguardia della legalità, per cui servono protocolli di intesa per tutelare la trasparenza degli appalti nell'interesse di tutta la pubblica amministrazione".
Il turismo a Matera è aumentato del 152% negli ultimi 6-7 anni. "C'è una contraddizione: da un lato la città risponde all'enorme attività turistica, dall'altro non c'è alcun intervento di welfare che permette alle persone di contenere i costi su casa e servizi. A questo aggiungiamo la disattenzione totale verso un tessuto industriale in crisi, non si riesce a risollevare un'industria che ancora oggi continua a boccheggiare. La marcia è per denunciare tutto questo, ma anche per rivendicare un metodo di partecipazione con i livelli istituzionali, che finora si sono arroccati in una dinamica autoreferenziale: chiediamo tavoli di confronto urgenti, vengano a parlare con i sindacati". Matera ha un grande patrimonio, riceve attestazioni internazionali di bellezza e accoglienza: "Avremmo potuto essere baricentro per tutto il meridione - conclude -, ma purtroppo finora c'è stato un governo non all'altezza. La città, comunque, continua a svolgere con forza il suo ruolo".