Nel giorno del nuovo taglio del rating di Fiat da parte dell'agenzia Moody's, Sergio Marchionne va a ruota libera e se la prende con gli accordi di libero scambio dell'Ue, con il settore che va ristrutturato e persino con Firenze, “piccola e povera città”, scatenando le ire e l'ironia dei fiorentini sui sociali network.

“Ci aspettavamo il taglio del rating - dice l'ad Fiat - ma non rispecchia la solidità finanziaria del gruppo”, poi però “invoca un coordinamento per la ristrutturazione del settore europeo” e una riduzione della “capacità strutturale: gli stabilimenti in Europa vendono a prezzi stracciati e questo riflette una competitività esagerata”, afferma. “E' una storia identica a quella vissuta negli Stati Uniti nel 2008-2009 - ha ricordato - è una storia già vista; là si vendevano auto 6-7 mila euro al di sotto dei prezzi di listino e sono fallite due tra le più grandi aziende del settore”.

Il manager italo canadese, presidente dell'Acea, l'associazione delle case automobilistiche europee, si rivolge poi direttamente alla Commissione europea: “Deve smetterla di firmare accordi di libero scambio. Questo non è il momento di abbracciare il libero scambio, davvero no”.

Secondo Marchionne l'Ue “deve essere coerente nei suoi obiettivi. Prima di firmare questi accordi la Commissione europea deve permettere all'industria dell'auto europea di strutturarsi e di prepararsi a questa apertura del mercato e finanziare il proprio aggiustamento strutturale, ma bisogna permettergli di farlo, di riallineare i propri interessi”.

Ma a tenere banco in Italia e soprattutto lungo l'Arno è un'altra frase pronunciata oggi dal numero uno del Lingotto: Firenze? Un “piccola, povera città”. Marchionne l'ha pronunciata a Bruxelles in un incontro con alcuni studenti nel quale ha attaccato il sindaco fiorenino, Matteo Renzi. La frase ha naturalmente scatenato le reazioni di politici, istituzioni fiorentine e soprattutto dei cittadini fiorentini che hanno preso d'assalto i social network.

In centinaia stanno postando le foto più belle della città e dei suoi monumenti, su Facebook e Twitter, con commenti spesso ironici e sarcastici sulla frase di Marchionne, ricordando anche che Firenze, secondo dati Unesco, ospita un decimo del patrimonio artistico mondiale.

“Vorrei dire all'ingegner Marchionne che è liberissimo di pensare che io non sia un politico capace. Ma prima di parlare di Firenze, città che ha dato al mondo genio e passione, faccia la cortesia di sciacquarsi la bocca, come diciamo in riva d'Arno. Attacchi pure me, ma che senso ha offendere una città che si chiama Firenze e i suoi abitanti?”. Questa la replica del sindaco di Firenze Matteo Renzi alle parole dell'Ad di Fiat.

“Questo sproposito di Marchionne è per me un'ulteriore conferma – commenta invece il presidente della regione Toscana Enrico Rossi - Altri avevano preso sul serio i propositi dell'Ad della Fiat. Solo chi non voleva vedere poteva credere che, in cambio di un po' di diritti che valevano qualche milione all'anno, si sarebbe potuto ottenere, in Italia, un investimento da 20 miliardi. Altri ci hanno creduto, io no”.