Rallenta nel mese di maggio il ricorso alla cassa integrazione ma le ore richieste e autorizzate continuano ad essere a livelli preoccupanti. Dunque, non sembra attenuarsi la morsa della crisi nelle Marche. È quanto emerge dai dati resi noti dall’Inps ed elaborati dall’Ires Marche.

A maggio, nelle Marche, sono state richieste ed autorizzate 3,7 milioni di ore di cassa integrazione (946mila di Cig ordinaria, 1,1 milioni di straordinaria, 1,6 milioni di cassa in deroga). Rispetto ad aprile risulta un calo complessivo del 16,3% che riguarda la Cigo e quella in deroga, mentre quella straordinaria continua ad aumentare; si tratta di livelli ancora particolarmente elevati e va ricordato che, ad aprile, si erano registrati valori record nel ricorso agli ammortizzatori.

Osservando i singoli settori, emerge un significativo aumento nelle richieste complessive di Cig in tutti i principali settori manifatturieri ed in particolare nella meccanica (+113mila ore), nel mobile (+149mila ore), nell’abbigliamento (+87mila ore). Particolarmente preoccupanti sono alcune situazioni registrate a livello territoriale. Nella provincia di Ancona la Cigs aumenta tra aprile e maggio del 106,9% e risultano interessati soprattutto i settori del legno, della meccanica e della chimica. Nella provincia di Ascoli Piceno la Cigo aumenta del 123% e risultano colpiti soprattutto l’industria meccanica, la chimica e il settore dell’abbigliamento. Nella provincia di Macerata la Cig in deroga aumenta del 211% e risultano toccati tutti i settori. Nella provincia di Pesaro Urbino, crescono Cig e Cigs nel mobile e nella meccanica.

Complessivamente, nei primi cinque mesi dell’anno, sono state richieste e autorizzate 15,5 milioni di ore di Cig, contro i 13,2 milioni registrati per lo stesso periodo del 2011, con un incremento del 17,1%; incremento che interessa la Cig in tutte le sue componenti. A questi ritmi, il 2012 si chiuderà peggio del fosco 2010. Nei primi cinque mesi dell’anno sono state già richieste e autorizzate oltre 4,5 milioni di ore di Cig nella meccanica, 1,7 milioni nel mobile, 1,3 milioni nel commercio e 1 milione di ore nel calzaturiero.

“Si conferma il permanere di una situazione di forte difficoltà per il Paese e in particolare per il nostro sistema produttivo” – dice Daniela Barbaresi, della segreteria Cgil Marche –: i principali settori manifatturieri continuano a soffrire. Date queste premesse, servono interventi mirati e tempestivi per rilanciare la crescita, sostenere i consumi e difendere l’occupazione, alleggerendo il prelievo fiscale su lavoratori e pensionati”.