Non si attenua la morsa della crisi nelle Marche: a marzo le ore di cassa integrazione richieste e autorizzate crescono fortemente rispetto al mese precedente attestandosi sugli stessi livelli dello scorso anno. È quanto emerge dai dati resi noti dall’Inps ed elaborati dalla Cgil Marche. A marzo sono state richieste e autorizzate 4 milioni di ore di cig, ovvero più del doppio rispetto al mese precedente (+113,0%) e di poco inferiore rispetto allo stesso mese dell’anno scorso (-4,2%).

“Si tratta di numeri che evidenziano il permanere di una crisi pesante, con drammatiche ripercussioni sulle condizioni lavorative di migliaia di lavoratori – dichiara Daniela Barbaresi della Cgil Marche –, condizioni che rendono sempre più incerte le loro prospettive occupazionali”. Il forte ricorso alla cig può essere condizionato anche dagli eventi meteorologici che hanno colpito le Marche nei mesi scorsi, ma non di meno desta preoccupazione.

Rispetto al mese di febbraio, la cassa integrazione cresce in tutte le sue componenti: quella ordinaria (+41,3%), quella straordinaria (+24,6%) e soprattutto quella in deroga (+225,8%). Fatta eccezione per le province di Ascoli Piceno e di Fermo, la richiesta di cig cresce in tutti i territori: ad Ancona, dove la richiesta è quasi raddoppiata (+91,7%), a Macerata, dove è più che raddoppiata (+ 123,0%) e a Pesaro Urbino, dove il ricorso alla cassa è praticamente quadruplicato (+277,5%). Complessivamente, nei primi tre mesi dell’anno, sono state richieste e autorizzate 7,4 milioni di ore di cig, di poco inferiori rispetto ai valori dello stesso periodo del 2011 (-1,9%), ma comunque a livelli ancora particolarmente elevati: si tratta di 1,6 milioni di ore di cassa ordinaria (-2,9%), 2,4 milioni di ore di cassa straordinaria (-4,8%) e 3,4 milioni di ore di cassa in deroga (+0,8%).

Intanto, nel primo trimestre 2012, sono pervenute all’Inps 33.000 richieste di indennità di disoccupazione o mobilità, ovvero circa 5.600 (pari al 20,2%) in più rispetto allo stesso periodo del 2011. In particolare, sono state presentate oltre 18.000 domande di indennità di disoccupazione a requisiti ridotti, 1.400 in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso: si tratta di un dato particolarmente preoccupante, secondo la Cgil, perchè riguarda quelle migliaia di lavoratori precari con lavori così discontinui da non aver diritto neanche all’indennità di disoccupazione ordinaria: un segnale ulteriore che il lavoro precario si precarizza sempre di più. In forte crescita anche le domande di disoccupazione ordinaria, presentate da oltre 13.000 lavoratori in tre mesi, ovvero 4.300 in più rispetto al 2011 (+49,4%).

A coloro che perdono il lavoro a causa di licenziamenti individuali o per la scadenza del termine del contratto, si aggiungono coloro che sono stati licenziati a seguito di procedure di licenziamenti collettivi: hanno già richiesto l’indennità di mobilità 1.700 lavoratori, in calo rispetto al 2011 (-12,8%). “Questi dati – conclude Barbaresi –  evidenziano la necessità e l’urgenza che in questo paese si attuino in tempi rapidi politiche e interventi strutturali per il rilancio e per la crescita attraverso investimenti pubblici e privati che possano costituire una leva fondamentale per invertire la tendenza alla recessione. Senza serie e forti misure per la crescita, le difficoltà produttive e occupazionali non troveranno attenuazione”.