È stato siglato oggi alla Marcegaglia di Forlì l’ipotesi di accordo separato per il salario di ingresso. Il testo è stato sottoscritto dai rappresentanti dell’azienda e dalle Rsu di Fim e Uilm. La Fiom, come già annunciato nei giorni scorsi, non ha firmato. “Questo accordo – dice Mirco Rota, segretario generale Fiom Cgil Lombardia e coordinatore nazionale per la Fiom del Gruppo Marcegaglia – non accoglie nemmeno quello che chiedevano le istituzioni locali che si aspettavano 2.000 nuove assunzioni. Invece ne arriveranno soltanto 20, tra le quali 12 di persone che già lavorano per l’azienda. E non ci sono nemmeno impegni per quanto riguarda eventuali esternalizzazioni. È chiaro che si tratta una presa in giro”.

Domani è previsto il referendum sull’accordo. “Una vera e propria farsa – spiega Rota – perché sarà l’azienda ad avere l’ultima parola. Se vincerà il sì, l’azienda si porterà a casa il salario di ingresso. Se vincerà il no, l’azienda non cambierà i piani. Quindi, perché fare votare i lavoratori? Noi non solo non voteremo, ma ci impegneremo in azioni sindacali e legali per modificare quest’accordo che diventerà un pericoloso precedente per la provincia di Forlì. Nelle prossime settimane, infatti, si corre il rischio che altre aziende chiedano il salario di ingresso in cambio di quasi niente, come è successo in Marcegaglia”.