"A un anno dal licenziamento di 40 dipendenti della Mamoli e dalla successiva acquisizione dello storico stabilimento di Lacchiarella da parte della multinazionale svizzera Franke si registrano i primi ma importantissimi segnali di ripresa dell'azienda, che ha incrementato la produzione e diversificato gli ordini anche verso il mercato estero". Ne dà notizia la Fiom di Milano. Che aggiunge: "Ci auguriamo che questo trend positivo prosegua e si traduca in assunzioni stabili e nella possibilità di riprendere la discussione sindacale su contratto integrativo e premio di risultato. In compenso, facendo un bilancio tra promesse fatte e impegni presi dalle istituzioni locali, in particolare da Regione Lombardia, il risultato è pari allo zero: i lavoratori licenziati, dopo aver incassato la solidarietà dell’Assessore Aprea, sono stati abbandonati al loro destino,  mentre i percorsi formativi di Afol non hanno prodotto neppure un posto di lavoro".

"Forse è giunta l’ora di discutere del modo a dir poco 'leggero' in cui la politica affronta il problema dei licenziamenti e della disoccupazione, limitandosi quando va bene a dispensare vuote parole di solidarietà e a proporre percorsi formativi senza sbocchi lavorativi concreti. Nel caso della Mamoli di Lacchiarella, e purtroppo non solo, i lavoratori licenziati nell'indifferenza delle istituzioni rischiano di andare ad allungare la già lunga fila dei nuovi poveri".