“Sulla vicenda che coinvolge Raffaele Lombardo la magistratura deve fare presto. La Sicilia non può infatti permettersi uno stallo sul fronte dell’azione politica, viste le gravi condizioni economiche e sociali in cui versa”. Lo dice Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil siciliana, a proposito dell’inchiesta che riguarda il presidente della regione siciliana, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Maggio rileva che “l’esigenza di chiarezza immediata è rafforzata dai precedenti, cioè il caso Cuffaro e lo stallo che ne conseguì, e anche dal fatto che assistiamo sgomenti da parte degli interessati- sottolinea- al ripetersi degli stessi copioni che includono la giustificazione politica e l’attacco ai giornali”.

La segretaria della Cgil regionale sostiene che “in una Sicilia nella quale, indipendentemente dalla vicenda in questione su cui si esprimerà la magistratura, il voto di scambio e le collusioni con la mafia sono ancora una drammatica realtà, anziché dichiarazioni retoriche sarebbero utili atti di discontinuità, azioni per favorire la chiarezza e per rompere veramente i soliti schemi”. Invece, aggiunge Maggio, “non vediamo niente di tutto ciò e ci preoccupa, oltre al fatto che in Sicilia un vero cambiamento e’ ancora lontano, un nuovo stallo dopo quello politico che si è concluso di recente, i cui effetti sarebbero devastanti sui lavoratori, sui disoccupati, sugli anziani, sui poveri”.