Proprio mentre si discute in Parlamento della legge di stabilità, la Cgil organizzerà un presidio sotto Palazzo Chigi con le lavoratori e i lavoratori delle aziende in crisi di Friuli, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Toscana, Trentino, Val D’Aosta e Veneto per chiedere più risorse per gli ammortizzatori in deroga. Per rilanciare il lavoro, sostenere la crescita e lo sviluppo produttivo.
 
Per quanto riguarda la Lombardia, il tessuto produttivo continua ad essere pesantemente coinvolto, in tutti i suoi settori, nella crisi che investe l’Europa e il Paese. Cresce il numero dei licenziamenti in quasi tutti i territori della Regione: da gennaio a novembre 2012 sono già 57.023 (+26,27% rispetto agli stessi mesi del 2011), il tasso di disoccupazione è in continuo aumento, e ha ufficialmente superato il 7%, mentre la precarietà e il lavoro nero si stanno diffondendo, e cresce complessivamente il ricorso alla cassa integrazione. Dietro a questi numeri ci sono persone, donne e uomini, giovani che vivono una situazione di precarietà di vita e di lavoro.

Quasi 90.000 lavoratrici e lavoratori nel 2012 hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga, che sono stati un valido strumento di sostegno al reddito ma che oggi non bastano più a contenere gli effetti della crisi. L’accordo Stato-Regioni sul loro rifinanziamento per il 2013, firmato nei giorni scorsi, mette a disposizione una quantità di risorse totalmente insufficiente, dichiara il sindacato: "In Lombardia servono circa 20 milioni al mese per pagare gli assegni di sostegno al reddito, per un totale previsto di 240 milioni. Dal Governo arriveranno 109 milioni di euro per tutto il 2013. Mancano quindi 130 milioni, e il rischio è che nella nostra regione i soldi per continuare a sostenere lavoratori e imprese finiscano prima della metà del prossimo anno. Ciò significherebbe licenziamenti sicuri e una situazione esplosiva sul piano del mantenimento della coesione sociale".

Al tavolo regionale le parti sociali stanno lavorando per il rinnovo dell’accordo lombardo per i prossimi sei mesi, con scadenza al 30 giugno 2013. "Considerata la vicinanza di quella data – continua la Cgil lombarda –, avevamo lanciato un allarme che è stato completamente disatteso dalla Regione: avevamo cioè chiesto al Consiglio regionale uscente, che ha approvato oggi la manovra finanziaria per il 2013, di trovare, nelle pieghe di un bilancio di 22,7 miliardi, 50 milioni da destinare al finanziamento degli ammortizzatori in deroga, per dare un po' più di tempo e di fiducia al sistema produttivo lombardo. Ma nonostante la richiesta sia stata accolta e rilanciata dall'opposizione, lo stanziamento è stato bocciato dalla maggioranza. Un fatto grave e un'occasione perduta: trovare quelle risorse avrebbe dato un contributo a riconciliare i cittadini con l’idea che la politica, dopo le brutte vicende che hanno portato all’interruzione prematura della legislatura regionale, sappia occuparsi dei problemi delle persone, del sostegno al sistema economico e produttivo e contribuire all’uscita in positivo da questi anni difficili".

"Ma il finanziamento del sistema della deroga – conclude il sindacato lombardo – deve essere garantito prima di tutto dal Governo; perciò, la Cgil Lombardia parteciperà al presidio delle aziende in crisi di diverse regioni italiane che si terrà a Roma, nei giorni dell’approvazione della legge di stabilità, proprio per chiedere che le attuali insufficienti risorse vengano incrementate in modo da poter coprire tutto il 2013. Se non si interviene con decisione l’anno che sta arrivando rischia di essere peggiore di quello appena passato. Ma non ci rassegniamo! Di fronte alla profondità della crisi, non c’è più tempo da perdere! È necessario un piano per il lavoro e per l’occupazione giovanile, ci vogliono risorse, scelte e politiche, economiche e sociali che favoriscano lo sviluppo e la crescita, ristabilendo equità e solidarietà. Solo così si costruisce una prospettiva per il futuro del Paese e delle nuove generazioni".