È quasi in dirittura d’arrivo la presentazione (prevista nei prossimi giorni) da parte del Consiglio delle autonomie locali e della Regione Lombardia di una proposta di riordino delle Province coerente con le indicazioni del governo. Quello che finora è stato fatto al riguardo non soddisfa affatto la Fp regionale: “Ci si è attardati – commenta Florindo Oliverio, segretario generale dei “pubblici” Cgil lombardi – sulla definizione dei confini e l’indicazione dei capoluoghi risultanti da tale riordino. Manca del tutto una discussione vera, o almeno visibile, sulle funzioni che attualmente sono svolte da questi enti locali”.

Con un documento diffuso oggi, la Fp lombarda chiede alla Regione l’apertura di un confronto di merito per definire quali e quante funzioni attualmente gestite dalle Province intende lasciare a esse e come gestire le funzioni che nel provvedimento del governo dovranno essere riorganizzate dall’istituzione regionale. A giudizio della categoria Cgil, il riassetto e l’accorpamento delle Province non dovrà tradursi “nella cancellazione dai territori dei servizi esistenti, che vanno invece riqualificati e resi maggiormente fruibili per i cittadini, evitando duplicazioni, centralizzazioni o nuove esternalizzazioni, e valorizzando il lavoro che in questi servizi si svolge”.

“Il problema centrale – prosegue Oliverio – non è rappresentato dai confini delle nuove province, ma gli accorpamenti dovranno tenere conto di alcuni criteri, come quello della mobilità all’interno del territorio. Dovrà poi seguire un confronto, articolato per soggetti e materie, con l’intero sistema delle autonomie, cui partecipino tutti i soggetti interessati. Con la Regione Lombardia sarà importante affrontare il tema della gestione delle politiche attive del lavoro, in particolare dell’incontro tra domanda e offerta. Non solo. Bisognerà garantire un confronto tra il sindacato territoriale e le nuove Province relativamente all’organizzazione dei servizi e del personale”.