Il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) e il premio Nobel per l'economia nel 2001, Joseph Stiglitz, tracciano un futuro apocalittico dell'Europa, con previsioni che parlano di miseria, di crisi profonda che agirà come un volano, portando episodi di violenza sociale, aumento della disoccupazione, accesso limitato alla sussistenza minima, distruzione dei sistemi di sicurezza sociale e sanitaria e prospettive di un grave deterioramento della democrazia.

Stiglitz, al giornale tedesco “Handelsblatt”, ha aggiunto che gli interventi necessari per i paesi dell'Unione europea (Ue) per accedere ai fondi sono "una cura che servirà solo a peggiorare la salute del paziente." "La Croce Rossa prevede da due a quattro anni particolarmente difficili in Europa", ha invece aggiunto il direttore dell'agenzia umanitaria internazionale, Yves Daccord, in un'intervista al quotidiano danese “Politikern”. "Osserviamo che nella maggior parte del mondo le persone sono sempre più sotto pressione, anche in Europa", ha aggiunto. "La nostra stima è che i prossimi 2-4 anni saranno drammatiche per i paesi della zona euro, davvero molto difficili." 

Daccord ha affermato: "per la prima volta, vediamo una crescente pressione sulle imprese europee, che hanno esaurito i fondi, mentre i loro governi spendono meno soldi e forniscono meno prestazioni sociali". Daccord ha poi ricordato che i prezzi dei prodotti alimentari e la sfiducia al governo, insieme con la richiesta di una maggiore libertà politica sono stati i volani della cosiddetta primavera araba. Secondo il direttore dell'organizzazione umanitaria, "fattori simili potrebbero combinarsi in Europa e diventare volani per la violenza."

"Dobbiamo prepararci a una maggiore violenza qui in Europa", ha avvertito Daccord, che non ha parlato di alcun paese in particolare, ma non senza una velata allusione alla Grecia e in Spagna, due realtà invece specificamente citate da Stiglitz.

Per il premio Nobel "i maggiori rischi per l'economia globale rappresentano Stati Uniti e Europa, dove la depressione delle economie di Spagna e Grecia non mostrano segni di ripresa." In un articolo pubblicato dal giornale tedesco, il Nobel ha inoltre avvertito che "l'euro, creato per promuovere l'integrazione di un'Europa democratica e istituzioni forti, sta avendo l'effetto esattamente opposto."

Stiglitz ha altresì contestato il "progresso presunto" fatto con misure quali il Patto di disciplina fiscale, in vigore da ieri e obbliga tutti i paesi allo stesso modo di proiettare i loro deficit verso il basso. “Non è la soluzione", ha detto, aggiungendo che "la cura non farà che peggiorare la situazione del paziente," che conduce l'area dell'euro ad una accentuazione della crisi a cui gli europei non sono pronti.