“Fare il sindacalista è una scelta di vita, non una professione. Ci si occupa delle persone più fragili: ieri, per me, i lavoratori; oggi, gli anziani e i pensionati”. Così a RadioArticolo1 Carla Cantone, segretaria generale del sindacato europeo dei pensionati (Ferpa), e alla vigilia del passaggio di consegne a Ivan Pedretti che domani diventerà il segretario generale dello Spi Cgil.

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“Nel mio lavoro di questi anni allo Spi – ha aggiunto – sono stata aiutata con grande forza da militanti e iscritti: quando si hanno più di 5.000 Leghe e 10.000 dirigenti sparsi su tutto il territorio nazionale che si occupano dei problemi dei pensionati, tutto diventa più facile”. Ed è proprio grazie all’incontro tra gruppo dirigente nazionale e territorio, aggiunge la sindacalista, “che il lavoro realizzato dallo Spi per sostenere le politiche confederali della Cgil è andato a buon fine. Perché lo Spi è una categoria della Cgil, una categoria generale; direi, anzi, la categoria più confederale che esiste, visto che al suo interno si trovano ex lavoratori di tutti i settori”.

Tra i risultati più importanti dello Spi durante la propria segreteria, la sindacalista ricorda oggi, in particolare, “la costruzione di un rapporto e di un’alleanza con le giovani generazioni”.  In questi anni, il sindacato pensionati della Cgil è stato anche molto attivo sul tema della memoria: “Se le forze politiche e sindacali insieme a tutta la società non conservano la memoria e i ricordi delle grandi battaglie condotte per la democrazia e per la libertà, allora non c’è futuro”.

La sfida si sposta dunque nel continenente. La Ferpa in Europa ha 10 milioni di iscritti e riunisce 40 sigle sindacali, “ma è un sindacato molto burocratico e fermo, più impegnato a ‘passare carte’ che ad agire. Per il mio carattere penso di poter essere la persona giusta per smuovere un po' le acque. Per questo ho detto chiaramente al direttivo della Ferpa che non ho nessuna intenzione di passare il mio tempo nella sede di Bruxelles. Voglio andare a vedere personalmente le condizioni nelle quali si trovano i pensionati e gli anziani dei vari paesi in Europa”.

I tagli, l’austerity, in tutta Europa hanno colpito senza pietà anche gli anziani. “Per questo – ha detto Cantone – dobbiamo organizzare gli anziani d'Europa, con una forte alleanza che non ho problemi a chiamare lobby. L’obiettivo è difendere i diritti degli anziani e il welfare pubblico. Poi bisogna costruire un'alleanza con i giovani europei per il loro futuro. Insomma, vorrei adottare la stessa strategia che ho adottato nello Spi”.

Un obiettivo importante che può darsi il sindacato europeo è costruire “un manifesto per i diritti e la dignità delle persone anziane”. Bisogna poi, più in generale, provare a ricostruire un sogno europeo che tra burocrazie, egoismi e immobilismi sembra vada perdendosi. “Il punto – osserva Cantone – è che l'Europa sociale non è stata costruita. Quindi, in una situazione di crisi ognuno cerca di difendersi e di risolvere i problemi in casa propria. Ma questo è un errore: bisogna ripartire dai valori della carta di Ventotene e bene ha fatto Renzi ad andare proprio lì. Mi piacerebbe fare una cosa simile in Ferpa, portare a Ventotene i sindacati del continente per rilanciare l’idea di Europa che aveva Spinelli”.