Le organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno indetto lo stato di agitazione dei lavoratori di tutta la sanità pubblica e privata del Lazio, convenzionata e classificata, per le prime due ore del turno di servizio di lunedì 16 aprile. “Ci saranno assemblee in contemporanea – spiegano i sindacati – in tutti i posti di lavoro per preparare la manifestazione che si terrà sotto la Regione Lazio il giorno 23 aprile”.

I rappresentanti di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Ugl sanità, hanno inviato una lettera alla governatrice del Lazio Renata Polverini e al sub-commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro Gianni Giorgi in cui “denunciano lo stato di gravissima crisi che attraversa il sistema sanitario regionale dopo sette anni di commissariamento, a causa di un piano di rientro dal debito che, anche se necessario, non è condivisibile nel metodo, nel merito e nei tempi di attuazione”.

La qualità e la quantità dei servizi sanitari sono andate sempre più scemando, spiegano le sigle di categoria, “arrivando a mettere a rischio perfino i Lea determinati dall’accordo Stato-Regioni e regolati dalla Regione Lazio. La chiusura di presidi ospedalieri, in alcuni casi condivisibile, non ha visto la contestuale apertura di servizi alternativi, legati alle esigenze di salute e assistenza dei territori”.

La mancanza di regole per la tenuta dei servizi sanitari e assistenziali da parte dei privati convenzionati classificati, si legge nel documento, “sta portando a una vera e propria giungla retributiva, con i datori di lavoro che si rincorrono nella pratica di disdetta dei contratti di lavoro in essere. I lavoratori sono ormai sottoposti a ogni sorta di abuso e sopruso”.