"Vogliamo il rinnovo e fare un nuovo contratto nazionale, per quello andiamo lì: pensiamo che ci possano essere le condizioni". Lo afferma il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, ai microfoni di RadioArticolo1, parlando della tre giorni nella trattativa per il rinnovo contrattuale dei metalmeccanici, che si è aperta oggi. "È necessario - spiega - che Federmeccanica sia disponibile a negoziare le sue proposte, crediamo che sarebbe utile per i lavoratori ma anche per le imprese. Occorre, in questa fase, fare un contratto che contenga innovazioni, ma che sia anche in grado di dare risposte precise su salario, diritti, formazione e sull'esistenza stessa dei due livelli contrattuale".

 

Landini riassume le posizioni delle tute blu: "Ci presentiamo lì sapendo che non sarà facile, ma c'è la volontà di fare un contratto unitario, con il mandato ricevuto dal Comitato centrale e confermato dall'assemblea dei delegati. Un contratto che viene votato e approvato da tutte le lavoratrici e i lavoratori". La trattativa si è aperta da un anno: "È iniziata il 5 novembre 2015. La tre giorni è stata decisa a questo punto, dopo un mese e mezzo di confronto che ha permesso passi avanti su alcuni punti. Altre restano ancora aperti, in particolare sul salario, sull'orario, sugli appalti, sulle regole". Ora si è avviata una fase "che non si può ulteriormente rinviare: è il momento in cui provare seriamente a fare il contratto. Altrimenti il rischio oggettivo è che si usi il mancato rinnovo per dire che non c'è più il contratto nazionale".

I metalmeccanici chiedono "un contratto pulito e senza scambi". I sindacati sono disposti a sperimentare, ma "vogliamo difendere il potere d'acquisto e chiarire che devono restare i due livelli contrattuali: il Ccnl e la contrattazione aziendale". Sulle possibilità di raggiungere un accordo, il leader della Fiom dice: "Devo essere sincero: oggi non sono in grado di dire che sicuramente riusciremo a firmare il contratto, perché il negoziato non è concluso e ci sono punti da chiarire. Su questi ci auguriamo che Federmeccanica modifichi la sua posizione: confido, con Fim e Uilm, che sapremo mantenere un grado di unità nella gestione della vertenza, che finora c'è stato".

Tra i risultati positivi c'è il capitolo sul welfare, ovvero l'introduzione di un welfare di settore che riguarda anche i familiari dei meccanici. L'idea, precisa Landini, "non è assolutamente sostitutiva del servizio sanitario: si tratta di un fondo sanitario integrativo, che darà prestazioni a tutti i lavoratori e alle loro famiglie. Per esempio, si rimborsano i ticket solo se vai nella struttura pubblica, dunque è un elemento che rafforza il ruolo pubblico. Così verranno coperte spese oggi non previste, come quelle relative ai denti o agli occhiali, e allo stesso tempo si rafforza la prevenzione".

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